TERNI – Imbrigliare “il mostro”. Perché il tutor della Valnerina – istituto dal Comune di Terni in un tratto di cinque chilometri – viene ormai percepito da molti come qualcosa che può fare male. Molto male al portafoglio se è vero che l’amministrazione Bandecchi conta di ricavarne almeno un milione di euro l’ anno.
E allora fioccano le proposte per mitigare gli effetti indesiderati. Thomas De Luca dei Cinque Stelle ha iniziato una crociata per chiedere di innalzare il limite a 60 km all’ ora. Sul modello di quanto già avviene per gli autovelox di viale dello Stadio e di Maratta.
Il sindaco di Arrone Fabio Di Gioia invece chiede lo spegnimento, dalle 7 alle 9 del mattino, dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 21. Orari di tregua per non penalizzare le centinaia di pendolari che ogni giorno si spostano dalla Valnerina a Terni per motivi di lavoro o di studio.
I sindaci stanno seriamente valutando l’ opportunità di impugnare al Tar il provvedimento amministrativo del loro collega Bandecchi che istituisce il tutor. L’ unica che non sarebbe d’accordo sul ricorso è la sindaca di Montefranco Rachele Traccalozzi che comunque è alle prese con una dura battaglia della minoranza del suo consiglio comunale. Le opposizioni a Montefranco sono contro il tutor visto solo come uno strumento per fare cassa.
Mercoledì è prevista una riunione per prendere una decisione definitiva sul ricorso.
Intanto – anche se il tutor non è stato ancora acceso- in Valnerina si viaggia in fila indiana. Anche questo un modo per meglio apprezzare le tante buche del fondo stradale


