M.Brun.
PERUGIA – Tutti noi aspettiamo chiarimenti. Ma soprattutto li aspetta Perugia.
Davvero il settore del Comune, guidato dall’assessore Costanza Spera, ha finanziato con duemila euro un’associazione di cui fa parte Costanza Spera a titolo privato?
Magari non è così o la storia differisce in qualcosa. Ma non depone a favore della nuova giunta comunale il fatto che nessuno si senta in dovere di spiegare.
Non sfuggirà che se la ricostruzione iniziale, che ha provato a comporre “Fraido“, fosse vera, ci troveremmo davanti a in sonante caso di conflitto di interessi.
Altro che duemila euro o 2 milioni. Se si può questo, si può fare di tutto.
Va da sé che sarebbe peggio la toppa del buco, se la spiegazione fosse: ha deciso tutto il dirigente.
Dopo il noto ministro a sua insaputa, avremmo anche l’assessore a sua insaputa. E di questo non si sente la necessità.
Da qualche minuto, anche l’opposizione in consiglio comunale ha vergato un documento, che vi proponiamo appena sfornato, e nel quale si chiedono gli indispensabili
chiarimenti ma si suggeriscono a Spera anche le dimissioni qualora fossero veri i fatti riportati
Ecco il testo della nota dell’opposizione.
“I Consiglieri comunali d’opposizione, di centrodestra e civici, annunciano il deposito di un’interrogazione diretta al Sindaco Ferdinandi e la richiesta di attivazione della commissione Controllo e Garanzia per avere chiarimenti circa il finanziamento di 2 mila euro ad un’associazione di promozione sociale cui risulta ad oggi far parte anche l’assessore alle politiche sociali Costanza Spera.
“Tale fattispecie, se dovesse essere confermata, rappresenterebbe una palese e macroscopica violazione del principio di imparzialità previsto dalla legge, trovandosi l’assessore Spera in conflitto di interesse”.
“Come risulta dal curriculum depositato presso la segreteria del Comune ed inoltrato a suo tempo a tutti i consiglieri, Costanza Spera dichiara di far parte dell’associazione in questione, dalla quale non si è dimessa, come la normativa impone e della cui posizione si è evidentemente ignorata la conflittualità da parte degli assessori alla Cultura e Turismo, Pierini e Croce che hanno avallato il contributo.”
“Non è certamente nè l’importo nè la finalità dell’evento che contestiamo di per sé nell’atto, ma l’evidente utilizzo dei fondi pubblici per finanziare le Associazioni “amiche”, ignorando i doveri che la legge impone. Mai, a nostra memoria, nelle storia del Comune di Perugia si era registrato un caso del genere, dobbiamo desumere che questo sia solo la prima dimostrazione del loro motto in campagna elettorale “Riprendiamoci Perugia”.
Atto doveroso sarebbe che l’assessore Spera rassegnasse le dimissioni e ci aspettiamo contestualmente dei chiarimenti da parte dei suoi colleghi Pierini e Croce”.


