Il retroscena/ Per ora è vietato anche solo accennarlo, ma un tam tam dice che la giunta di Terni potrebbe (non subito) allargarsi al centrodestra

di MARCO BRUNACCI

TERNI – Dei modi spicci di Donzelli si sa. In quella celebre riunione, in cui finalmente e definitivamente si confermava l’anticipazione di Umbria7 (due mesi prima) dell’intesa tra Bandecchi e il centrodestra, il responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia prima ha sfidato i ternani Fdi a mettere nero su bianco un documento di critica all’intesa con Bandecchi da sottoporre alla Meloni (nessuno si è fatto avanti), poi ha concesso a tutti di restare all’opposizione in consiglio comunale.

Chi ha assistito dice che era evidente l’intento dello sbrigativo Donzelli di chiudere la riunione, ratificare l’intesa e non parlarne più. 

Adesso però un insistente tam tam sospeso tra Roma e Terni racconta che ci sarebbe nell’aria una mezza idea su un possibile allargamento della maggioranza al Comune di Terni, magari ad elezioni regionali ultimate, indipendentemente da come vanno, per non confondere i due piani. 

Sarà per questo che il centrodestra continua a chiedere che Corridore non sia il capolista di Alternativa popolare alle regionali, ma non con un grande slancio.

Non sfugge a nessuno che se Bandecchi apre la giunta al centrodestra, il governo della città se ne avvantaggia, vista la non esaltante media degli assessori. Si ottiene qualche utile competenza in aggiunta e magari c’è anche un posto da vicesindaco vacante, sempre che tutto vada per il verso sperato dalle segreterie nazionali dei partiti cdx e l’avvocato Corridore riesca  a portare la sua imponente figura tra gli scranni di Palazzo Cesaroni.

Per ora è vietato anche accennare a una soluzione del genere, ma che se ne parli in stanze importanti, questo è sicuro. A Roma sono avvezzi a fare qualche calcolo politico in più. 

Intanto si prenda atto che ad andarsene da Fratelli d’Italia, scuotendosi i calzari, sono i due consiglieri (soprattutto Masselli) che hanno più problemi con la maggioranza del partito e con meno chance di ritrovarsi a sedere accanto al ciclone Bandecchi.

Non sfugge altresì che il terrore correrà sul filo degli attuali assessori comunali monocolore, qualora si facesse strada l’ipotesi che abbiamo illustrato. Con buona pace di tutti.