TERNI – Sul loro valore artistico si è discusso molto. Sulla loro collocazione, manco a dirlo: con la città divisa tra chi le considera opere d’arte da musealizzare e chi invece le bolla come statue accademiche.
Ora un contributo per derimere la matassa arriva dalla loro provenienza. Secondo i documenti in possesso di Umbria7 le sei statue dell’amore provengono dalla Cina (in fondo all’articolo la foto della bolla che le ha accompagnate fino a sotto palazzo Spada il 31 maggio scorso).
Il “Made in Cina” è dunque il marchio di fabbrica delle opere che portano la firma di Walter Villani e che hanno fatto discutere anche all’interno di Palazzo Spada. Non solo la città, anche i tecnici comunali erano divisi: tra chi non voleva “guastare” le piazze di Ridolfi e Aymonino e chi voleva accontentare il sindaco Bandecchi. Non a caso, da quel 31 maggio alla sistemazione nella piazze Tacito, Solferino e della Repubblica, al parco Ciaurro e nei giardini dell’Ex Foresteria sono trascorsi quattro mesi.





