PERUGIA – Regionali, spigolature sul voto al centrodestra.
1.I numeri non si discutono: l’ex sindaco Romizi ha preso nella sua città 6.745 voti di 10.345, record regionale di preferenze. Un altro ex sindaco (Latini di Terni) ha suggerito di votare Nicchi. Al suo appello sono stati sensibili tutti gli ambienti del vecchio “latinismo” ternano (una ex Assessora/Cons. Comunale/Cons. Regionale, Pres. Comm. Sanità come la Proietti, un ex referente provinciale come Nunzi, tre ex assessori comunali come Ceccotti, Cini e Scarcia) hanno portato al consigliere uscente prediletto, non più Lega ma Fdi, qualcosa come 400 voti. Domanda: sarà mica rimasto solo un offuscato ricordo il “latinismo” a Terni?
2.L’exploit di Noi Moderati è passato quasi inosservato, nella frana dei 60mila voti persi dal centrodestra che ha riconsegnato la Regione ai suoi storici “padroni”. Ma il piccolo partito riassemblato da Luca Briziarelli, con un ottimo candidato come il sindaco Toniaccini e Varasano e Cicchi a Perugia, ha superato ogni aspettativa. Superare il 2.5% è stato un grande risultato. Mettere il 5 nel mirino è una cosa possibile. Far valere i temi della moderazione nella coalizione di centrodestra, un obiettivo politico importante. A proposito: se capitasse che Tesei dovesse scegliere di percorrere una strada romana come meriterebbe, sarebbe Toniaccini a entrare in Regione con i resti.
3.A proposito di strade romane: batte forte il tam tam che dice che sarebbe pronto un incarico al Ministero per l’espertissimo e super efficiente ex assessore Melasecche. Caso mai succedesse, entrerebbe in Assemblea legislativa l’ex senatrice Alessandrini, citata ieri da Umbria7 come esempio di coraggio.
