di Marco Brunacci
PERUGIA – Aeroporto, iniziano i dolori. Brutti segnali di nuovo corso.
Non c’è più il collegamento tra San Francesco d’Assisi e Milano (Orio al Serio, tecnicamente Bergamo).
La compagnia che gestiva il collegamento (Aeroitalia) ha deciso che non era più il caso. Punto e stop.
La nuova amministrazione della Regione, con la presidente Proietti da più di un mese pienamente operativa, cosa farà?
L’aeroporto, onore e vanto della Giunta Tesei, non sarà una priorità di questo nuovo corso del centrosinistra, che, nella versione inizio secolo e a seguire, aveva già dato segnali assai poco incoraggianti per chi crede in un futuro importante dello scalo.
In ogni caso, ora siamo in queste condizioni: volo cancellato, niente più collegamento con Milano.
E ci sono le seguenti importanti domande per Proietti:
1.Intende la Regione convocare la compagnia e chiedere di tornare indietro sulla sua decisione?
2.Come mai la Regione ha stoppato la decisiva (per i budget) riunione della società di gestione dell’aeroporto Sase, saltata il 15 dicembre scorso?
3.Intende la Regione tornare alla gestione dell’aeroporto con le compagnie che vanno e vengono, come succedeva prima, senza una strategia di crescita?
4.Infine, una domanda tecnicamente fondamentale. Che faranno Confindustria e Fondazione Cassa di risparmio ora che il volo è stato cancellato? Confindustria ha messo 60mila euro all’anno per tre anni, Fondazione Perugia ne ha messi 150. Il volo costa 700mila l’euro l’anno. Che si fa?


