Au. Prov.
TERNI – Dichiarare che il nodo energia verrà sciolto in venti giorni sa tanto di telenovela. Soprattutto perché se ne parla da troppe “puntate”. E col passare delle puntate l’accordo di programma di Ast si allontana. Alessandro Rampiconi (Fiom-Cgil) e Claudio Cipolla (Cgil) temono per l’area a caldo. «Il tema del costo dell’energia non lo abbiamo posto noi – chiarisce Rampiconi – noi al tavolo dell’accordo di programma proposto da Ast siamo solo invitati.
All’incontro del 30 dicembre a Mimit ci aspettavamo di trovare una proposta da parte dell’azienda. Una soluzione – con solide basi giuridiche sulla questione dei costi energetici – che non è stata fatta. Certo, il Governo in tutto questo tempo è stato immobile. Ad ogni modo al Mimit non si è concluso niente. Peggio ancora è stata ipotizzata una stretta sull’arco temporale per la soluzione del costo dell’energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028. Ci chiediamo, semmai, cosa potrà accedere nel 2025 e 2026, considerato che l’ azienda ha ribadito che senza una soluzione anche nella fase transitoria, sarà costretta ad incrementare l’importazione di semilavorati dall’Asia».




