«La verità è che l’accordo di programma di Ast non ci sarà. Il Governo è immobile, il futuro dell’area a caldo è incerto»

Il segretario di Fiom Cgil Alessandro Rampiconi lancia l’allarme dopo l’incontro al Mimit che rinvia il problema al 20 gennaio. IL VIDEO

Au. Prov.

TERNI – Dichiarare che il nodo energia verrà sciolto in venti giorni sa tanto di telenovela. Soprattutto perché se ne parla da troppe “puntate”.  E col passare delle puntate l’accordo di programma di Ast si allontana. Alessandro Rampiconi (Fiom-Cgil) e Claudio Cipolla (Cgil)  temono per l’area a caldo. «Il tema del costo dell’energia non lo abbiamo posto noi – chiarisce  Rampiconi – noi al tavolo dell’accordo di programma proposto da  Ast siamo solo invitati.  

All’incontro del 30 dicembre a Mimit ci aspettavamo di trovare una proposta da parte dell’azienda. Una soluzione – con solide basi giuridiche sulla questione dei costi energetici –  che non è stata fatta. Certo, il Governo  in tutto questo tempo è stato immobile. Ad ogni modo al Mimit non si è concluso niente. Peggio ancora è stata ipotizzata una stretta sull’arco temporale per la soluzione del costo dell’energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028. Ci chiediamo, semmai, cosa potrà accedere nel 2025 e 2026, considerato che l’ azienda ha ribadito che senza una soluzione anche nella fase transitoria, sarà costretta ad incrementare l’importazione di semilavorati dall’Asia».

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