Volete vivere a lungo e bene? Cominciate da piccoli. Ecco come

Il progetto sulla “Health longevity” promosso a Perugia da un pediatra (Tuteri), un percorso tra tante insidie ma anche nuove consapevolezze

DI GIANLUCA TUTERI

PERUGIA – L’impegno della mia vita è stato la pediatria. L’impegno di questo momento nella politica riflette quella stessa missione.

Abbiamo promosso a Perugia un progetto per informare sulla health longevity (una sana longevità) proprio per essere vicini alla gente, come medici e come esponenti del consiglio comunale.
All’incontro alla Sala dei Notari ho proprio voluto parlare di longevità dal punto di vista medico ma ho affrontato il tema anche con lo sguardo da amministratore pubblico, perché entrambi gli interventi hanno un ruolo determinante sulla durata e sulla qualità di vita degli individui.
Regole ed educazione a corrette abitudini andrebbero insegnate fin dalla più tenera età.
Per quanto possa sembrare paradossale, proprio la nostra libertà è il nostro limite. Gli animali che vivono seguendo istinti rigidi e ripetitivi non sono esposti ai nostri rischi.
Noi abbiamo il potere di decidere se mangiare troppo, fumare, bere alcol, muoverci poco e così possiamo mettere a rischio la nostra vita.
Ma, si sa, le regole sono fatte per essere disattese però quando le impari da piccolo e diventano consuetudini allora è più difficile infrangerle. Non solo, magari i bambini riescono a insegnarle anche ai grandi.
Veniamo ai dati: siamo un Paese tra i più longevi al mondo, guadagniamo tre mesi di durata di vita media all’anno ma non siamo messi altrettanto bene in classifica se guardiamo la qualità della vita dopo i 65 anni.
Da cosa dipende? Intanto da noi, dal SSN, dalle politiche delle amministrazioni pubbliche.
In Campania si vive meno a lungo che in Trentino; se nasci in Calabria rischi di morire di più che se nasci in Veneto. In Umbria si vive molto, ma sempre al livello che si potrebbe?
Ecco questo dipende dal nostro sistema sanitario non gestito unitariamente, ma da Regioni non parimenti virtuose.
E sempre dalla politica dipendono altre variabili che influiscono significativamente sulla health longevity: la ricchezza, il lavoro, l’abitazione, l’inquinamento, la qualità alimentare, la regolamentazione delle sostanze d’abuso (alcol, droga, tabacco).
Discorso a parte merita lo scarso rispetto della politica nei confronti della ricerca, che non sempre la promuove adeguatamente e invece spesso ne interpreta i risultati in modo arbitrario o di comodo.
L’informazione è un altro elemento che gioca un ruolo fondamentale per la qualità di vita degli individui e anche questa andrebbe regolamentata oggi sono disponibili quattro informazioni false e pericolose per ogni informazione vera.
L’impegno di chi, come il sottoscritto, ha scelto di fare il medico e l’amministratore pubblico, deve tenere in mente questi punti: dare regole di vita, che devo essere anche regole di buon senso, fin dalla tenera età; ricordare i capisaldi di un sano invecchiamento, con equilibrio ma anche determinazione, senza però radicalismi che finiscono per finire per ottenere risultati opposti; impegnarsi perché il Sistema sanitario sia più efficiente e più centrato sulle necessità dei pazienti, dalla fase della prevenzione a quella della cura;
impegnarsi per difendere l’indipendenza e la qualità della ricerca; non stancarsi mai di informare correttamente e di mettere in guardia dalle sempre più frequenti informazioni mendaci.

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