TERNI – «L’Umbria riparte da Terni». La presidente della Regione, Stefania Proietti, annuncia la firma dell’accordo di programma per Ast: avverrà l’11 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Un risultato atteso da tre anni, che da una carica di fiducia nuova a tutto il sistema produttivo regionale, «per i temi che introduce à sottolinea la governatrice dell’Umbria – e per i tempi rapidi in cui siamo riusciti, lavorando quotidianamente con tenacia, a chiuderlo».
«Abbiamo lavorato, e di questo ringrazio anche gli uffici tecnici della Regione – intervneien l’assessore Francesco De Rebotti – anche sottotraccia, ma sempre con l’obiettivo di arrivare a questo appuntamento per chiudere l’accordo. La situazione era complessa, anche perché il tema energetico, quello ordinario degli anni che ci porteranno al 2029, è stato sicuramente dirimente e centrale. La firma di mercoledì prossimo rappresenterà un punto di partenza perché l’accordo di programma accompagna il piano industriale, che è stato illustrato dall’azienda ai sindacati lo scorso 2 maggio sempre presso il Ministero delle Imprese. Un punto di partenza di un percorso che ci vedrà sempre dalla parte dei lavoratori e dei loro rappresentanti nella puntuale verifica degli impegni presi, primo su tutti quello della salvaguardia dei livelli occupazionali e dei presidi posti in tema di sicurezza sul lavoro».
«C’è un altro aspetto di questo accordo – evidenzia Thomas De Luca – che riguarda i temi ambientali che ne sono diventati parte integrante direi in modo assolutamente rivoluzionario e che riguardano in primo luogo il quartiere di Prisciano e il tema della guerra al nichel. Quindi il rispetto del limite della sua concentrazione nell’atmosfera, valore che, dal momento in cui sono partite le misurazioni, nel 2015, ha visto il superamento della soglia in 8 anni su 10. Ma il limite di questa concentrazione dal 2030 sarà stringente e avrà valore di legge. Mentre per quanto riguarda l’intervento sulla discarica di Vocabolo Valle, anche in questo caso verrà affermato un principio assolutamente fondamentale, ovvero che all’ampliamento delle volumetrie dovrà essere coniugato un innalzamento del recupero delle scorie, riducendo il flusso di quelle che vanno a finire in discarica, incentivando la filiera del recupero con un impegno chiaro anche da parte dei livelli nazionali. L’importanza della questione dell’energia che vede un ruolo assolutamente da protagonista da parte della Regione Umbria, che nel sistema delle grandi derivazioni idroelettriche prevederà il coinvolgimento diretto da parte dei grandi produttori energivori, garantendo quindi un vantaggio non solo in termini di approvvigionamento di energia al 100% green, ma anche di una riduzione di quelle che sono le emissioni connesse alla sua produzione»


