Corsa all'Anello 2023_foto di Fabio Oddi
foto di Fabio Oddi

Narni rende omaggio a Giovanni Boccaccio: sarà lui il protagonista della 58ª Corsa all’Anello

Nel 650° anniversario della morte del poeta, la rievocazione storica medievale narnese si ispira al Decameron

NARNI – La 58ª edizione della Corsa all’Anello avrà un protagonista d’eccezione: Giovanni Boccaccio. Nel 650° anniversario della sua morte, lo scrittore fiorentino diventa il fulcro della storica rievocazione narnese, come annunciato durante il Festival delle Arti del Medioevo dalla storica Letizia Pellegrini, da tempo collaboratrice dell’associazione Corsa all’Anello.

«Boccaccio – ha spiegato Pellegrini – è un faro del Trecento, accostato a Dante per aver forgiato l’italiano scritto. Ma spesso è più famoso che conosciuto: l’aggettivo “boccaccesco” lo ha reso sinonimo di licenzioso, mentre la sua scrittura è di un’eleganza raffinata. Nel suo modo di raccontare l’amore e il desiderio restituisce dignità alla dimensione umana e terrena».

Al centro della sua produzione, il Decameron, definito da De Sanctis una “Terrestre Commedia”, sarà uno dei riferimenti principali della festa. «Non è un testo erotico – ha sottolineato Pellegrini – ma un grande affresco della società trecentesca, popolato da mercanti e religiosi, pellegrini e diplomatici, uomini e donne che si muovono tra passioni, intelligenza e destino».

Un’opera che parla anche al presente, perché nata in un’Europa segnata dalla peste. «Il Decameron – ha ricordato la storica – racconta la prima forma di lockdown: dieci giovani che, rifugiati in campagna, trasformano la paura in convivialità, musica e narrazione. È un inno alla resilienza, alla capacità dell’arte e della fantasia di diventare una risposta collettiva alla crisi».

Per l’associazione Corsa all’Anello, la scelta di Boccaccio non è solo celebrativa, ma anche un modo per arricchire la rievocazione. «Il Decameron è una miniera di dettagli storici – ha aggiunto Pellegrini – dalle usanze ai costumi, dagli arredi ai mestieri, fino ai rapporti tra culture e religioni. Una fonte preziosa perché verosimile, che offre agli storici e ai rievocatori strumenti concreti per ricostruire il Trecento».

Un approccio confermato anche dalla presidente dell’associazione, Patrizia Nannini: «Con Boccaccio proseguiamo il percorso iniziato nel 2025, che mette al centro la storia e la tradizione, rafforzando il legame tra ricerca, cultura e rievocazione. È un modo per dare più profondità agli eventi e per restituire alla città un racconto che sia spettacolo, ma anche conoscenza e crescita collettiva».

Nannini ha inoltre sottolineato che il 2026 sarà un anno speciale per Narni, segnato dal 1650° anniversario della morte di San Giovenale, patrono della città e figura alla quale la Corsa all’Anello è legata fin dalla sua nascita. «Sarà un anniversario che vivremo con grande partecipazione e che arricchiremo con iniziative a tema, profondamente legate all’identità della nostra comunità».

Con il nome di Boccaccio, la Corsa all’Anello si prepara dunque a intrecciare storia, letteratura e vita quotidiana, nel segno di uno dei giganti della cultura europea, capace di unire la memoria medievale con domande e sensibilità sempre attuali.

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