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Caos asili nido, Ferranti: «Il Comune non è obbligato dalla legge e reputo errato non tener conto dellla graduatoria concorsuale del 2022»

«La norma non obbliga a usare le vecchie graduatorie per soli titoli: è una scelta politica, non un vincolo legislativo»

TERNI – Il Comune di Terni ha risposto nei giorni scorsi all’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico sulle criticità del piano assunzionale del settore educativo e sull’utilizzo delle graduatorie per il personale dei nidi comunali.
Nella nota firmata dall’assessora Viviana Altamura si legge che l’Ente continua a utilizzare le graduatorie “per soli titoli” risalenti al 2018 e al 2020, “non per libera scelta, ma in osservanza di una disposizione di legge vigente”, con riferimento all’articolo 15-bis del Decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19, convertito nella Legge 29 aprile 2024 n. 56.

Su questo punto interviene il consigliere comunale Francesco Maria Ferranti (Forza Italia), che aveva presentato un’interrogazione analoga e reputa una scelta politica miope quella reiterata dall ’amministrazione: «L’articolo 15-bis citato dal Comune – spiega Ferranti – stabilisce che le graduatorie comunali possono essere utilizzate fino all’anno scolastico 2026/2027, ma non impone affatto di usarle in via esclusiva. È una facoltà, non un obbligo. La legge consente ai Comuni di prorogare l’uso delle vecchie graduatorie per soli titoli, ma lascia piena libertà di attingere anche a quelle più recenti, come la graduatoria del concorso pubblico del 2022, regolarmente approvata e valida».
Ferranti sottolinea che la graduatoria del 2022, formata a seguito di un concorso pubblico per titoli ed esami, è più selettiva, meritocratica e aggiornata, garantendo maggiormente una garanzia di qualità e competenza per i servizi educativi. «L’amministrazione – aggiunge – dovrebbe valorizzare il merito e la professionalità di chi ha superato una selezione concorsuale completa, piuttosto che continuare a ricorrere a elenchi vecchi e meno selettivi». «Se il Comune ha deciso di non utilizzare la graduatoria concorsuale – conclude – lo dica apertamente come scelta politica o gestionale, ma non può farlo passare come un vincolo di legge, una scelta che continuo ad insistere reputo utile rivedere , oggi come in occasioni future».

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