Marco Brunacci
TERNI – «In questo maniera si va al disimpegno della famiglia Rizzo e al fallimento della Ternana».
Un Bandecchi scuro in volto, col cellulare in mano, dopo aver avuto un colloquio telefonico con la famiglia romana che ha acquistato la società di calcio, è rientrato per chiudere nella maniera peggiore
l’incontro con la presidente della giunta regionale Proietti ed ha annunciato che “Terni adesso ha un problema serio”.
Il ricorso al Tar della Regione sulla determina del Comune di Terni, che autorizzava la clinica-stadio, ha avuto l’effetto devastante che si temeva.
La famiglia Rizzo non può ovviamente far fronte a una situazione di incertezza di questo genere. La Ternana ora rischia davvero di chiudere.
L’incontro tra Proietti e Bandecchi, che doveva portare a un chiarimento, è andato avanti fino a tarda sera tra tensioni che sono cresciute invece di diminuire.
Proietti che insisteva sulla necessità del ricorso e Bandecchi a replicare: non è al Tar che si possono risolvere i problemi politici, se c’erano questioni tecniche ritenute dalla Regione insormontabili si
potevano sistemare in un colloquio, con la piena disponibilità a modificare la determina da parte del Comune.
Il muro di incomprensioni si è alzato invece sempre più durante l’incontro.Ecco il finale, con Bandecchi che ha sintetizzato: “Terni evidentemente non viene considerato un problema della Regione. Niente clinica, niente stadio, nessun atto concreto per il nuovo ospedale. Così non si può”.
E giù, duramente: se Perugia giustamente può inaugurare l’acceleratore lineare di nuova generazione – ha concluso Bandecchi – l’ospedale di Terni non ha i soldi per riparare gli ascensori.
Cosa succederà adesso? Si immagina che ci saranno altri tentativi di riparare alla situazione che si è venuta a creare, ma che ormai è deteriorata.
Con la Ternana che rischia davvero di essere, tra un incontro inutile e l’altro, la prima vittima dello scontro istituzionale. Da qui a qualche giorno.


