di Marco Brunacci
PERUGIA – Sanità esplosiva. Nuovo ospedale di Narni-Amelia, ultime notizie.
1.La Regione avrebbe intenzione – ma più di una intenzione – non solo di realizzare il nuovo ospedale tanto contestato, ma di farne un centro con una precisa vocazione: l’ortopedia. Ma non l’ortopedia generica, piuttosto la branca delle protesi. L’impiantistica, si sa, ha come caratteristiche di non prevedere grandi livelli di specializzazione e di essere branca ricca, molto ricca.
2.La Regione sarebbe partita, da quel che si sa, dalla considerazione che il povero ospedale di Terni, che, un secolo fa, doveva essere l’hub dell’eventuale spoke di Narni-Amelia, non ha modo di dedicare forze sufficienti a questa area sanitaria, dovendo impegnare la gran parte della sue forze alla traumatologia.
3.Il piano della Regione potrebbe – ma qui nessuno lo sa con certezza – decidere di svincolare definitivamente il destino di Narni-Amelia da quello del disgraziato ospedale di Terni.
In che senso? Non ci sarebbe più nessun hub (Terni) e tanto meno uno spoke, ma Narni-Amelia diventerebbe un presidio della rete della Asl2, con lo sguardo a tutto il territorio della Asl (Foligno-
Spoleto-Orvieto-Valnerina) e con riferimento un po’ all’ortopedia in generale e tanto tantissimo alla ricca impiantistica.
4.Conseguenze di questa scelta:
a)l’ospedale di Terni sarebbe ulteriormente impoverito e marginalizzato
b)all’Università verrebbero sfilate competenze nel bacino ternano
c)a questo punto la deroga che ha consentito di per mantenere l’Azienda ospedale universitaria, ha tutto per essere cassata. Si tornerebbe così all’Azienda universitaria unica a Perugia
5.Se si aggiunge come il costo economico di Narni-Amelia inciderà sui conti della Asl2, tutto è chiaro: Narni-Amelia diventa la vera e unica realizzazione di questa legislatura per la sanità. Si sa infatti che costerà 85 milioni di soldi prestati dall’Inail, al 3,5% di interesse, da restituire in 25 anni (con una rata di poco inferiore ai 6 milioni annui, ai quali devono essere aggiunte tutte le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria).
6.Ultime indicazioni: espropri, progettazioni ripetute, finanziamenti chiesti e ottenuti, fanno concludere che ormai tutto è in uno stadio troppo avanzato per essere bloccato. Tecnici esperti raccontano che può essere al massimo rimodulato e molto limitatamente. Ma il progetto ha il vento del destino che gonfia le sue vele. Una sola obiezione: in Italia è stato fermato più o meno tutto. Possibile tutto tranne il nuovo ospedale di Narni-Amelia?
7.Finale sul destino dell’ospedale di Terni. Si può immaginare che, nei prossimi anni di questa legislatura, ci saranno (tante) altre chiacchiere e niente fatti. Soprattutto neanche un soldo.
In questo sconfortante (per Terni) contesto, fa piacere sottolineare che Arcudi e tutta Umbria civica hanno appena chiesto alla Regione che venga fatto un grande ospedale di eccellenza per tutta l’Umbria sud, dentro un progetto che rafforzi l’Umbria intera, ponendo il nuovo Terni a presidio dei confini per evitare, da una parte, la mobilità passiva dei pazienti e dall’altra incrementare quella attiva (l’attrazione di pazienti da fuori regione). Almeno un monito viene alzato. A futura memoria? Forse, ma ne vale la pena.


