Ossa umane in via del Cortone, mistero svelato

Cosa è accaduto

di Vincenzo Silvestrelli*

PERUGIA – In questi giorni nella cronaca locale di Perugia è emersa la notizia di ossa umane ritrovate in via del Cortone a Perugia da un ignaro passante che, giustamente, ha avvisato le autorità.
Il mistero è stato subito svelato. Si trattava di ossa proveniente dall’antico cimitero dei frati domenicani, cioè del luogo che dal 1234 fino all’Unità di Italia, ha ospitato i religiosi morti a Perugia, fra cui si contavano personaggi eminenti anche per la città che, in ossequio alla pratica dell’ordine, erano sepolti nella nuda terra.
Le ossa sono emerse dunque a causa di lavori che sono avvenuti nei locali dell’archivio di Stato e/o del Museo archeologico nazionale. Restaurare e manutenere gli edifici che fanno parte della nostra storia è senz’altro un merito. Ci chiediamo però se il restauro ed il riuso siano stati solo «materiali» o abbiamo teso a cogliere anche il significato dei luoghi. I cimiteri, anche quelli dismessi, sono sottoposti a normative di tutela per salvaguardare la dignità sacra del luogo e la memoria storica. Sono state rispettate queste norme?
Non sappiamo e sarà cura delle autorità investite delle indagini approfondire questi aspetti.
Che ci fosse un cimitero nei luoghi oggetto di lavori era noto. Padre Alberto Viganò, della comunità domenicana di Perugia, ricorda come il vecchio parroco di San Domenico, padre Francesco D’Amore, fu chiamato anni fa a benedire i locali del museo per il verificarsi di alcuni fatti strani che furono interpretati come fenomeni paranormali. Da allora questi fenomeni, veri o presunti, cessarono.
La eventuale distruzione di questa memoria cimiteriale sarebbe dissacrante da un punto di vista religioso e porrebbe interrogativi sulla qualità della conservazione dei luoghi promossa da enti che, per loro natura, sono a ciò deputati. Certamente sarebbe triste se le ossa di frati, che hanno servito la città per secoli e attendevano la risurrezione, siano state disperse, magari in una discarica come «rifiuti speciali».

*presidente associazione EticaMente

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