Le feste di Ferdinandi: «La mia vita spremuta. Ma avanti per Perugia, senza perdere la tenerezza»

La citazione di Che Guevara e l’incontro con la fragilità

PERUGIA – «Questo è un Natale diverso per me perché mi sono ammalata e ho dovuto fermarmi. Un’esperienza che mi ha messa davanti a qualcosa che, da psicologa, sapevo sulla carta ma che nella vita reale fa un rumore tutto suo: la fragilità». Così la sindaca Vittoria Ferdinandi, nel messaggio ai cittadini per le feste di Natale.
«Questa società così frenetica ci spinge ad avere vite sempre più “funzionanti”, a dimostrare di essere infallibili, a non crollare mai – ha spiegato su un post sui social -. Ma in questi giorni ho sperimentato sulla mia pelle quanto poco proteggiamo noi stessi, quanto fatichiamo a riconoscere le nostre parti fragili, a concederci il diritto di fermarci. Ho guardato la mia vita spremuta e ho visto quanto ho faticato ad accettare che in questo periodo oltre alla bellezza del ruolo c’è stata anche una grande fatica. Ho sentito sulla mia pelle la solitudine, le enormi responsabilità quotidiane, la paura di sbagliare, di non essere all’altezza e persino l’odio riversato su di me, che in tutto questo tempo ho provato a lasciar scivolare via ma che si è inscritto nel corpo e nel cuore».
«E allora, in questo Natale, il mio augurio principale è che ciascuno di noi possa ritrovare tenerezza verso se stesso e verso gli altri – scrive la sindaca -. Tenerezza non come debolezza, ma come cura gentile delle nostre fragilità, come quelle parole sottili, delicate e umane che ci salvano e aprono l’animo all’altro, come insegna chi ha saputo guardare la fragilità non come fallimento ma come parte profonda dell’esperienza umana. Mi fa sorridere che proprio io, che parlo tanto della necessità di occuparsi dei più fragili per costruire comunità solide, abbia dovuto faticare così tanto a riconoscerle in me. Ma forse è così per tutti noi: la tenerezza verso gli altri si impara quando, con coraggio, la rivolgiamo prima di tutto a noi stessi».
«Il mio augurio per voi, e per me stessa, è che in questo Natale ci diamo una carezza – la sua conclusione -. Che scegliamo di guardare le nostre parti fragili con occhi più gentili. Che comprendiamo che non dobbiamo essere sempre forti per essere degni di amore e di cura. Che ritroviamo il tempo e lo spazio per prenderci cura di ciò che siamo davvero. Che si vada avanti insieme per Perugia senza perdere la tenerezza». Una citazione di una celebre frase di Che Guevara, diventata anche il titolo della biografia scritta da Paco Ignacio Taibo II.

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