TERNI – Terni apripista. E il primo Comune d’Italia ad adottare un regolamento che disciplina l’attività dei riders, introducendo l’obbligo del tesserino identificativo per consegna cibo e bevande a domicilio. Il consiglio comunale, nella seduta di lunedì 22 dicembre, ha votato un pacchetto di regole che mira a tutelare sia i lavoratori che gli utenti. Alla polizia locale, il compito di verificare gli strumenti di identificazione.
Un regolamento che non è stato votato dal Pd. «Non va nella direzione della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori addetti alla consegna diretta» – tuona Emidio Gubbiotti. Nello specifico, il gruppo del Pd cita una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n.28772 del 31 ottobre scorso), che «evidenzia ancora una volta e perentoriamente che i riders vanno considerati a tutti gli effetti lavoratori subordinati, seppure caratterizzati da atipiche mansioni». «I riders non possono essere equiparati, in una sorta di censimento identificativo con tesserino, a lavoratori autonomi in senso stretto. Pensiamo che l’attenzione a favore di queste nuove forme di lavoro – sottolinea l’avvocato del Pd – debba andare nella direzione della loro tutela, della loro sicurezza e della loro formazione. Vanno evitate logiche sperimentali che possano contrastare con i primari principi del diritto e pensiamo che la giunta avrebbe potuto sospendere questa iniziativa fuorviante».


