San Sisto, viale riaperto e la polemica pure

Volpi: «Si è parlato molto di ascolto ma si è praticato poco». Pensa Perugia: «Il consigliere dove è stato negli anni in cui il progetto del Brt veniva concepito e approvato senza alcun reale confronto con il quartiere?»

PERUGIA – Riaperto dopo la fine dei lavori sulla fogna viale San Sisto, ma prosegue anche la polemica in consiglio comunale, con Nicola Volpi attaccato da Pensa Perugia.

«La riapertura di viale San Sisto, annunciata ieri dall’Amministrazione comunale, è un segnale importante per il quartiere, soprattutto in un momento delicato come quello natalizio. È una decisione giusta, che abbiamo auspicato pubblicamente con forza già nelle scorse settimane, raccogliendo le preoccupazioni e le richieste di commercianti e residenti». Lo dichiara il consigliere comunale Nicola Volpi, che ricorda come, già da tempo, avesse invitato l’Amministrazione a valutare seriamente la possibilità di riaprire almeno parzialmente il viale in occasione delle festività, così da alleviare il peso dei disagi sulle attività economiche e sulla viabilità locale. «Questa proposta, avanzata attraverso i media e in diverse sedi pubbliche, si affiancava a un ordine del giorno presentato lo scorso aprile, con cui chiedevo interventi urgenti e concreti per limitare l’impatto dei cantieri: tra questi, anche l’accelerazione dei lavori attraverso turni straordinari, la trasparenza nella comunicazione e misure di ristoro per i commercianti. All’epoca, la maggioranza decise di respingere quelle proposte. Ma oggi, a distanza di mesi, vediamo che sono state tutte adottate. È la dimostrazione che, al di là delle bandiere, servirebbe più ascolto e meno pregiudizio». Volpi sottolinea anche come il tema della partecipazione reale rimanga aperto: «È evidente, anche dai commenti di tanti cittadini e commercianti sui social, che in questi mesi si è parlato molto di ascolto ma si è praticato poco. Le difficoltà sono state tante e chi lavora nel viale si è spesso sentito lasciato solo».

«Le dichiarazioni del consigliere Volpi sulla vicenda di viale San Sisto appaiono francamente surreali e sollevano una domanda semplice: dove è stato negli anni in cui il progetto del Brt veniva concepito e approvato senza alcun reale confronto con il quartiere?», la replica a stretto giro di Lorenzo Mazzanti e Cesare Carini, consiglieri comunali del gruppo Pensa Perugia con Azione, Socialisti per Perugia, Perugia in Europa e Laboratorio civico, in merito alla nota del consigliere Nicola Volpi sulla riapertura di viale San Sisto annunciata dal Comune di Perugia. Pensa Perugia ritiene doveroso ristabilire alcuni fatti: «Quando si progettava l’intervento su viale San Sisto non risulta alcuna presa di posizione pubblica di Volpi sul mancato coinvolgimento di residenti e commercianti. Quando non veniva prevista la nuova fognatura, opera indispensabile e oggi finalmente realizzata, nessuna critica, nessuna proposta. Quando, in piena campagna elettorale, l’avvio dei lavori veniva rinviato per mere convenienze politiche, Volpi non ha avuto nulla da eccepire. Oggi, a giochi fatti, è troppo facile ergersi a paladini dell’ascolto». «Al contrario – proseguono i consiglieri – questa amministrazione – con il contributo determinante delle forze che la sostengono – ha messo risorse concrete per i ristori ai commercianti, ha scelto di realizzare un secondo impianto di fognatura evitando di lasciare problemi strutturali alle generazioni future, e sta lavorando a una visione complessiva e strategica per San Sisto, anche grazie agli strumenti di Agenda Urbana, che rappresentano un’opportunità reale di rilancio e non uno slogan». «Le difficoltà del cantiere non vengono negate, ma affrontate con responsabilità – concludono Mazzanti e Carini – assumendosi decisioni anche impopolari pur di risolvere problemi che altri hanno preferito rimandare. Perugia non ha bisogno di dichiarazioni tardive né di polemiche costruite a posteriori. Ha bisogno di coerenza, memoria e serietà. Pensa Perugia continuerà a lavorare per San Sisto e per tutta la città, con i fatti e non con comunicati opportunistici».

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