TERNI – La riorganizzazione di Unicoop Etruria, risultato della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, le chiusure 12 punti vendita, l’esubero di 180 lavoratori, lo sciopero, le pressioni, l’allarme di Filcams Cgil Perugia e Terni, Fisascat Cisl Umbria e Uiltucs Uil Umbria. «Invitiamo la cooperativa Unicoop Etruria a non in porre in essere comportamenti che potrebbero configurarsi come antisindacali in vista dello sciopero – la nota congiunta delle tre organizzazioni sindacali – con presidio proclamato per il 18 dicembre». La vertenza è un colpisce il cuore d’Italia: giorni fa la cooperativa ha annunciato la chiusura di 24 negozi della rete vendita, di cui 12 dell’insegna Superconti, e del forte ridimensionamento delle sedi amministrative. Un piano irricevibile secondo le tre organizzazioni sindacali, che mette a rischio l’occupazione di 520 lavoratrici e lavoratori, «scaricando su di loro gli errori di gestione e le inefficienze delle dirigenze che si sono alternate negli anni alla guida, senza riuscire a rilanciare le cooperative».
«Da quanto emerge dal costante confronto con le lavoratrici e i lavoratori – dicono i sindacati – risultano in atto pressioni sui lavoratori da parte dei capinegozio e una costruzione dei turni di lavoro per il 18 dicembre finalizzata a depotenziare l’adesione allo sciopero. Invitiamo la Cooperativa a porre immediatamente fine a tali pratiche, nel rispetto dei diritti sindacali e della libertà di sciopero sancita dalla Costituzione»
Immediata la smentita della società «Unicoop Etruria smentisce con fermezza l’esercizio di qualsiasi forma di pressione sui lavoratori finalizzata a limitare il libero esercizio del diritto di sciopero. La Cooperativa ritiene il confronto franco e responsabile con le Rappresentanze Sindacali una importante fase per la tutela complessiva delle lavoratrici e dei lavoratori»


