di Francesco Petrelli
TERNI-Come avevamo annunciato in preview nel consiglio Ast entra un quadro della Uilm mentre gli eletti tra gli impiegati sono due della Fim Cisl, uno della Fiom Cgil, uno della Uilm e uno della Fismic. Nel collegio degli operai sette delegati sono della Fim Cisl, sei di Fiom Cgil, cinque della Uilm, due della Fismic e uno dell’Ugl. Per le elezioni grande affluenza da parte dei dipendenti, hanno votato il 94,1% degli aventi diritto (95,7% tra gli operai).
Sono 27 i nuovi delegati sindacali, e 12 responsabili per i Rls, nessuno rappresenterà l’Ugl. Una tornata elettorale sotto la bandiera italiana e con una campagna elettorale che ha portato i suoi risultati. Il successo della Uilm, previsto, è la conseguenza di un lavoro e di una crescita esponenziale, relazioni tra tutti i dipendenti per generare un apporto positivo. La conferma della Fiom non è una casualità anche se i voti dell’Usb non sono confluiti nettamente come la classe dirigente si aspettava. Il calo della Fismic prevedibile come era già successo in altri comparti merita una riflessione a tergo mentre il salvataggio dell’Ugl è solo fatto di numeri e scarti, un gruppo che deve ripartire e che confidava come ancora di salvataggio l’aiuto politico.
In fabbrica contano i voti degli operai, le aspettative e le promesse si scontrano con le reali volontà di chi lavora all’interno. Una battaglia persa che tutti conoscono e illudersi è solamente un peccato di vanità, questa volta è andata bene. In sintesi per chiudere il cerchio e riassumere la Fim ottiene nove delegati (2 impiegati/ 7 operai), la Uil, sette delegati (1 quadro/1 impiegato/cinque operai), la Fiom sette delegati (1 impiegato/sei operai), la Fismic tre delegati ( 1 impiegato/ due operai) e l’Ugl un delegato operaio.


