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Terni, il mare non c’è ma la puzza di pesce sì

Pd e Cinque Stelle sollevano la questione del cattivo odore e il Comune annuncia il piano di “mitigazione olfattiva”

TERNI – Il mare è a un centinaio di chilometri ma la puzza di pesce è a Maratta, nella zona industriale e artigianale di Terni. Un odore definito nauseabondo che crea problemi a chi lavora e frequenta vocabolo Sabbione. Una puzza che provoca anche qualche tensione in consiglio comunale.

Durante il question time di oggi, giovedì 6 ottobre, due interrogazioni di Cinque Stelle e Pd hanno riproposto l’attenzione, o meglio hanno rimesso il naso nelle vicende della grande azienda, la 4Fish, che produce mangimi utilizzando appunto scarti di pesce.
Sul punto hanno insistito i consiglieri Francesco Filipponi e Federico Pasculli che si sono fatti portavoce delle lamentele delle imprese e della attività limitrofe al mangimificio.
Il vicesindaco Benedetta Salvati, che ha anche la delega all’ambiente, ha risposto che entro il 12 ottobre «l’azienda riproporrà il piano definitivo per la mitigazione olfattiva che sarà attuato nei prossimi quattro mesi».
Finora sono passati più di tre anni ma il problema non si è risolto. Si è attivata a più riprese Arpa ma la puzza di pesce non è scemata. Le emissioni degli inquinanti sarebbero in ordine ma i cattivi odori no. Quelli finora sono sfuggiti ad ogni prescrizione e restrizioni. Ora si spera nel nuovo piano chiesto dalla Regione. Intanto il mare a Maratta se non si vede si sente

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