PERUGIA – Aumentano le richieste di aiuto al centro di ascolto della Caritas dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Nel 2022 è stato registrato un +12,7% rispetto all’anno precedente. Facendo un confronto con il 2021 la quota degli italiani si riduce, mentre quella degli stranieri sale, anche per l’arrivo dei rifugiati ucraini. E’ quanto è emerso dall’ottavo “Rapporto sulle povertà e risorse nel 2022”, presentato nella sede Caritas perugina “Villaggio Sorella Provvidenza”. Alla conferenza hanno preso parte l’arcivescovo Ivan Maffeis, il direttore della Caritas don Marco Briziarelli, l’economista Pierluigi Grasselli, il coordinatore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale Nicola Falocci e la responsabile area sociale della Caritas, Silvia Bagnarelli.
Secondo quanto emerge dal rapporto i richiedenti aiuto al centro d’ascolto della Caritas dell’arcidiocesi perugino-pievese sono passati da 1.306 del 2020 a 1.653 del 2022, di cui 368 italiani e 1.285 stranieri. Sono aumentate consistente le donne alla ricerca di aiuto. L’Ucraina è la prima nazione di provenienza degli utenti stranieri, seguita da Nigeria, Marocco, Ecuador e Perù. Sempre dal rapporto emerge come tra i nuovi utenti figurano quote non trascurabili di separati e divorziati. Inoltre accresce fortemente la quota di chi vive ospite di amici e parenti o in subaffitto, di chi è privo di abitazione.

In generale si osserva un peggioramento complessivo della condizione occupazionale e la classe di reddito più consistente degli utenti Caritas, più che raddoppiata, è quella che comprende reddito nullo e reddito fino a 300 euro mensili.
Così il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli: «Senza dubbio possiamo definire il 2022 come l’anno di servizio più intenso e più complesso per la nostra Caritas diocesana dalla sua fondazione. Un anno dove tutti gli effetti post pandemia si sono concretizzati in bisogni ai quali rispondere, che ci ha visti impegnati nell’accoglienza dei profughi ucraini a causa della guerra, che ha visto schizzare alle stelle i costi dell’energia e delle materie prime, che ha visto l’impoverimento di tante famiglie e l’erosione dei risparmi, l’affacciarsi nuove povertà e nuove marginalità, con giovani e anziani che hanno fatto fatica a riprendere la quotidianità. La povertà ci toglie la libertà di scegliere e non possiamo più tacere difronte a tutto ciò».
Durante l’incontro è stato spiegato come «la Caritas diocesana abbia moltiplicato il numero dei servizi, ha espanso i percorsi di accompagnamento per famiglie, migranti e minori, ha reso i centri di ascolto sempre più promozionali ed animativi, ha diffuso gli empori solidali, ha posto un’attenzione crescente sulle povertà emergenti, ha adottato modalità innovative, ha spinto su promozione e formazione di volontari orientati al servizio diretto alla comunità, nonché a responsabilizzare la società civile sulla povertà, nella prospettiva di una società più giusta e solidale».
Tra gli interventi economici condotti dalla Caritas, ci sono quelli relativi al pagamento delle utenze domestiche, all’affitto, alle spese per l’acquisto di prodotti di prima necessità a quelle sanitarie e per il corredo scolastico dei figli. Ci sono poi gli interventi economici per la gestione della sede Caritas e del villaggio “Sorella Provvidenza” che ha ospitato, lo scorso anno 32 nuclei familiari, dei cinque empori della solidarietà, dove accedono settimanalmente oltre 1.800 famiglie, della mensa “Don Gualtiero”, del punto ristoro sociale ‘San Lorenzo’, per complessivi oltre 200 pasti giornalieri, delle opere segno-strutture di accoglienza in cui trovano annualmente ospitalità più di 200 persone e l’opera più recente, la farmacia solidale, attiva presso la sede Caritas.

«Soprattutto non distogliere mai lo sguardo da ogni povero», è l’esortazione che l’arcivescovo Ivan Maffeis ha rivolto ai partecipanti nel corso della presentazione del rapporto. Nel ringraziare quanti hanno lavorato alla redazione del Rapporto e alla sua divulgazione, monsignor Maffeis, non nascondendo la sua appartenenza al mondo del giornalismo, non ha dimenticato gli operatori dei media, perché, ha precisato: «hanno, qui a Perugia, una grande attenzione e un grande rispetto per quello che facciamo a livello pastorale e sociale».
L’arcivescovo, prendendo lo spunto dal recente messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale dei poveri del prossimo novembre, ha spiegato l’importanza umana e cristiana del «non distogliere mai questo sguardo, perché lo sguardo per i poveri va tenuto insieme, non da soli, abitando una città dove c’è bisogno davvero delle istituzioni, di chi è al servizio del bene comune nelle varie forme; c’è bisogno degli istituti di credito che hanno il polso di quanto succede e nella misura in cui sono disponibili possono fare un bene enorme»


