TERNI – E’ da tempo che all’ordine del giorno c’è la questione di un impianto di cremazione che possa evitare il trasferimento delle salme fuori a Viterbo o Perugia. Ed ora si intravede quantomeno un percorso: il Comune di Terni è a lavoro per un project financing che consenta la realizzazione di una struttura a Maratta, a ridosso dell’area cimiteriale centrale.
Per l’impianto di combustione servono almeno tre milioni di euro, che in buona parte verrebbero garantiti dall’investitore privato al quale andrebbe la gestione – almeno ventennale – di tutto. Sono state gettate anche delle ipotesi di piani finanziari: servono almeno un migliaio o di salme da cremare ogni anno per far quadrare i conti, fermo restando l’ammortamento dell’investimento iniziale. Al momento il costo per l’incinerazione della salma si aggira attorno ai 400 euro, anche se poi i famigliari del caro estinto sono chiamati a pagare quasi il doppio in quanto verranno aggiunti i passaggi per l’agenzia funebre e soprattutto le tasse accessorie che tutti i comuni che hanno a disposizione questi speciali impianti, applicano. Per trasferire la salma nei comuni provvisti di forno crematorio, occorre infatti pagare una tassa di trasposto che può superare anche le cento euro. Nella ricerca dell’investitore privato, il Comune di Terni potrebbe avvalessi di Terni Reti, la sua partecipata che come multiservizi si sta impegnando sul fronte della gestione dei cimiteri. L’obiettivo è quello di creare una grande struttura dove cremazione e gestione dei cimiteri siano elementi sinergici, al fine di ottimizzare gli spazi di sepoltura a disposizione e di individuare risorse da convogliare nella gestione cimiteriale qualora l’impianto di incenerimento dovesse essere particolarmente attrattivo e redditivo.


