di Marco Brunacci
PERUGIA – Proietti sì, Proietti no. Proietti più sì che no. Proietti solo sì.
Fin qui Elio e le storie tese e il loro motivetto.
Da qui in poi l’assunzione di responsabilità da parte di Umbria7: alla telefonata numero 48 (anche “il morto che parla” della Smorfia), con la sera di Ferragosto impegnati a respingere assalti di chi voleva a tutti costi che si sciogliesse il dubbio, alla fine abbiamo ceduto.
Noi volevamo il comunicato ufficiale del sì della Proietti perché ci teniamo a non fare brutte figure con gli appassionati lettori. Ma non ce l’abbiamo fatta.
L’Umbria degli entusiasti della coalizione della Sinistra più campo extralarge non stavano nella pelle.
Conclusione: annunciamo (ma non senza lasciarci una via d’uscita) che (habemus papam) Stefania Proietti sarà candidata presidente.
In verità anticipiamo i tempi del comunicato ufficiale per non lasciare gli assisani nell’angoscia, frati e Curia inclusi.
Lo facciamo inoltre perché il rettore Oliviero così potrà venirci a trovare in Sardegna invece che riparare all’estero per evitare la croce della candidatura.
Lo facciamo infine per i leader regionali della coalizione che anche stavolta hanno dovuto chiedere ausilio a quelli nazionali e iniziano ad avere qualche sospetto di contare ben poco.
Lo facciamo perché non stiamo nella pelle per capire come l’irrangiungibile re dei comunicatori, Nicodemo, riuscirà a infiocchettare Proietti, dopo aver fatto di Ferdinandi la reincarnazione di Rosa Luxembourg ma più spigliata (e hai voglia al nostrano Fioroni a stargli dietro).
Sempre nella speranza che “addavenì'” il comunicato ufficiale, annunciamo pure che, con questa decisione (ci auguriamo definitiva), il calendario liturgico si amplia: “santa Stefania dei dubbi” verrà subito canonizzata e festeggiata il 16 agosto. Il giorno in cui – facciamo gli scongiuri – ha detto sì alla candidatura a governatrice della Sinistra più campo extralarge della Regione Umbria.
Ps. Tutti gli osservatori, nazionali e locali, che si occupano di Umbria, hanno titubato tra il no e il sì per settimane tranne uno: Maurizio Ronconi, un pezzo di storia dell’Udc, che non ha mai avuto il minimo dubbio. “Si candiderà”, è stato il suo irrevocabile vaticinio. Un giorno vi diremo il motivo.
