La Collezione d’arte della Fondazione Carit batte la mostra Lancia di Luce: 2.600 visitatori in dieci giorni e aperture straordinarie

Emiliano Strinati: «Un grande risultato per questo progetto espositivo a Palazzo Montani Leoni». LE FOTO

TERNI – Oltre 2.600 presenze in dieci giorni, 250 cataloghi venduti, aperture straordinarie a San Silvestro e per l’Epifania (la mostra è visitabile il 31 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, il primo gennaio dalle 15 alle 19 e il 6 gennaio 2026 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19), un grande successo di pubblico. La mostra “Collezione d’arte. Da Signorelli a Burri ” nata dalla volontà della Fondazione Carit di condividere con la comunità il proprio patrimonio attraverso una selezione di 45 opere, si conferma l’evento culturale più attrattivo di Natale. Curata da Anna Ciccarelli, resterà aperta fino al primo marzo 2026 e testimonia un viaggio lungo otto secoli di creatività artistica, dalle radici Medievali, al Rinascimento fino alle avanguardie del Novecento. Attraverso quarantacinque opere viene presentato al pubblico un piccolo “Museo della memoria artistica”, un ponte ideale tra la grande tradizione rinascimentale e la ricerca contemporanea.

Il percorso prende avvio con alcune testimonianze del Trecento e del Quattrocento, con opere della cerchia di Taddeo Gaddi, prosegue poi con i maestri del Cinquecento, con dipinti provenienti dalle botteghe del Perugino e di Tiziano, nonché di mano di Luca Signorelli, testimone della grande stagione rinascimentale umbra e toscana, presente in mostra con una preziosa tavola che rivela il suo straordinario senso plastico e la tensione drammatica delle figure.

Seguono i dipinti del barocco italiano e del caravaggismo di Antiveduto Gramatica, Artemisia Gentileschi e Mattia Preti e di scuola fiamminga con Sebastian Vrancx, in cui si colgono le trasformazioni della pittura tra eleganza formale e ricerca di nuovi effetti luministici.

Il Settecento veneziano è documentato con una elegante veduta di piazza San Marco di Francesco Guardi, che apre poi allo spazio dedicato ai paesaggisti d’oltralpe come Claude Joseph Vernet, Verstappen e van Bloemen che hanno omaggiato il territorio umbro con le splendide raffigurazioni della Cascata delle Marmore.

La sezione dedicata all’Ottocento e al primo Novecento documenta l’evoluzione del gusto borghese e del sentimento del vero, dalla pittura romantica, al realismo e all’impressionismo, fino ai fermenti del primo dopoguerra. In mostra due opere straordinarie di Alfred Sisley,riconosciuto come uno dei grandi maestri del paesaggio impressionista, e del “padre” del movimento, Camille Pissarro.

Nel nucleo di opere degli artisti del secondo Novecento, spiccano Alberto Burri e Agostino Bonalumi.

Infine, la mostra si chiude con una sezione in onore dei grandi maestri umbri o attivi nel territorio nel Novecento: Piero Gauli, Ardengo Soffici, Ugo Castellani, Umberto Prencipe, Amerigo Bartoli, Orneore Metelli e Aurelio De Felice. Corredano la mostra una piccola galleria con i Ritratti di cardinali e personaggi insigni del XVII-XIX secolo, uno splendido orologio in bronzo Luigi XVI, sculture di Vincenzo Gemito e un’opera in ceramica del contemporaneo Piero Gauli.

Bilancio di chiusura per il Psr 2014-2022. Speso il 99,7 per cento delle risorse

Il 2025 della questura di Perugia: in aumento le violenze di genere, impegno su furti e droga