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Bankitalia: la locomotiva Umbria ha ripreso a tirare, con questo ritmo nel primo trimestre del 2022 si torna ai livelli pre Covid. Fiducia a livelli record

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Tutti i comparti. crescono in maniera omogenea, ma vengono segnalate anche le criticità dovute allo scenario internazionale, quindi inflazione e rincari e difficoltà di reperimento delle materie prime. La Tesei, nel Defr, approvato nelle stesse ore, indica la ricetta: più sviluppo

di Marco Brunacci

PERUGIA – Il 2021, con le premesse poste nei nove mesi, chiuderà meglio del 2019. E a dirlo è il report di Bankitalia sulle regioni che non distribuisce complimenti se non sono fondati su pile di numeri. Il recupero è stato rapido e netto dopo la crisi del Covid.

Se tutto va come nelle previsioni e non ci sono altri sciagurati intoppi, nel primo trimestre del 2022 sarà recuperato tutto il Pil andato perduto nella pandemia. Un successo che nessuno si attendeva in tempi così stretti e con una uniformità nei vari settori che mette voglia di cedere all’ottimismo.  Bankitalia fa notare che i flussi turistici sono ripartiti come non era prevedibile, con un agosto da +30% sul 2019, si badi bene, non sul 2020.Anche una carenza storica dell’economia umbra, la redditività delle aziende, adesso – annuncia Bankitalia – sta migliorando. Sull’occupazione ci sono le riserve già espresse da Cna: ma la creazione di posti di lavoro temporanei c’è già stata e ora è ragionevole attendersi un aumento di quelli a tempo indeterminato. A incidere qui potrebbe – di fatto – essere solo la prudenza caratteristica degli umbri, non tanto la fragilità della ripresa. E questo perchè la fiducia nel 2022, calcolata da Bankitalia nelle imprese umbre ma anche nelle famiglie, è ai livelli massimi da anni. Tutti sicuri che la crescita continuerà.Si obietterà: per forza visto tutto il denaro che arriverà dall’Europa e dal Governo centrale, un’occasione di crescita non ripetibile. Ma è anche vero che è il contesto complessivo – segnala Bankitalia – ad essere cambiato. E ci sono le basi perchè il rimbalzo attuale si trasformi in una solida ripresa.Sarebbe un bel guaio se Bankitalia non segnalasse anche le criticità rispetto alla crescita dell’Umbria, ma che valgono per tutte le regioni. Perchè sono ragioni di carattere geopolitico, di quadro internazionale. La stessa presidente Tesei le ha segnalate in più di un intervento.L’inflazione fa paura (quella americana sta galoppando senza che nessuno trovi un sistema per raffreddarla) e l’Umbria a reddito fisso (pensionati, lavoratori pubblici in larga parte) ne risentirà più di altre zone.Ma anche le attuali insidie derivanti dai rincari delle materie prime potrebbero presto trasformarsi in una miccia destinata a far esplodere come una polveriera la ripresa tutta.La piccola Umbria deve andare fiera delle lodi ricevute da Bankitalia come pure tenere bene in mente le criticità.Ma non sfugge a nessuno che il report di Bankitalia è stato diffuso quando la giunta regionale stava varando il suo Defr, il Documento di economia e finanza triennale della Regione, che ha una filosofia nuovissima rispetto a quelli precedenti. E che mostra come la Tesei abbia chiare in mente sia le occasioni che le insidie di questo periodo. La sua ricetta è chiara: più sviluppo per cavalcare il momento favorevole, ma anche per tenere a bada le spinte inflattive o le tensioni geopolitiche che rendono difficile o molto dispendioso reperire materie prime.Il Defr della Regione e il report di Bankitalia che vanno a braccetto? Sarebbe insensato esemplificare in questo modo. Ma del Defr, versione finale, riparleremo domani, aggiungendo i particolari che hanno reso più forte la scelta di campo. A cominciare dalla annunciata lotta alla povertà, ma ora, ufficialmente, senza il Reddito di Cittadinanza, contro il quale si è espressa – insieme ad altri governatori – la Tesei.

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