di Marco Brunacci
PERUGIA – Dose aggiuntiva per immunodepressi. È un fronte da battaglia al Covid che sta diventando determinante. L’Umbria sta garantendo il 100% del tasso di copertura vaccinale, insieme al Piemonte. Poco sotto la Campania. Ma con regioni che sono poco sopra il 2%, come la Val d’Aosta. Ma non vanno molto meglio Basilicata o Puglia Marche.
Questi dati vengono certificati da Gimbe, con il suo presidente, Nino Cartabellotta, che sottolinea il grande divario tra le diverse regioni, con una media nazionale non molto superiore al 40% che e’ del tutto insufficiente.
Questo fronte è strategico in questo momento. Gli immunodepressi sono i primi a cadere vittime di nuove infezioni – veicolate da questo sempre più incomprensibile popolo dei no vax – con gravi rischi di ospedalizzazione e di eventi avversi.
Per questo è fondamentale ridurre i rischi, visto che gli irriducibili no vax continuano a rendere inefficace quella che doveva essere l’ultima fase quella decisiva, contro il Covid.
I numeri dell’Umbria restano elevati e non vengono erosione da alcuna riflessione, al pari a quelli del resto d’Italia. E c’è una sorta di soddisfazione macabra da parte di questi irriducibili, nel vedere che non vengono fatti i passi in avanti necessari per vincere la sfida.
Il dato che riferiamo qui sopra certifica anche che la risposta dell’Umbria continua a essere efficace, con una schema preciso e condiviso: si agisce prima e meglio sulle fasce più a rischio.
Tanto più che in questo momento sgretolare il muro di chi si oppone al vaccino, che apre falle nella diga che dovrebbe proteggere tutti noi, sembra quasi impossibile. Sempre che non arrivino altri e più drastici provvedimenti dal Governo nazionale.