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Dall’idea street food a racconti di una Terni che non c’è più. Le reazioni social alla discarica cittadina di Corso Vecchio

Tanti i commenti sulle condizioni dei vani evidenziate dal reportage di Umbria7

Gli interni dei vani nelle mura che dividono Corso Vecchio da largo Cairoli
di Michele Fratto

TERNI – Abbiamo aspettato qualche giorno per tornare sull’argomento della spazzatura presente nei locali che dividono Corso Vecchio da largo Cairoli, una situazione così nascosta ai passanti ma così visibile una volta venuta fuori grazie all’articolo e alle foto raccolte da Umbria7. Molti sono stati i commenti rilasciati sui social, dalle persone che raccontano quella zona cittadina come oggi non è più ad altri che lanciano idee e iniziative alternative per il recupero dell’edificio. Molti, invece, si sono soffermati sulle condizioni attuali, chiedendo a gran voce chiarezza e dividendo le colpe tra chi con incuria lascia la spazzatura senza alcun riguardo e chi, adibito alla pulizia del luogo, non lo fa. 

«Quanti ricordi in quei negozietti. All’angolo Marcelloni con le pezze a metraggio e in mostra sempre appesa la lana cardata, il negozio di pellami e articoli da risuolatura, Ercole con il negozio di maglieria su misura, poi il primo negozio a Terni di carni congelate argentine condotto da due coniugi anziani. Quanta semplicità e genuinità ci stava. Terni nostru, non sii più tu». Questo lo spaccato di quella zona raccontato da Sergio che, magari incuriosito dalle immagini dell’articolo, ha poi aggiunto: «Proprio ieri passeggiando ho guardato dentro, c’è di tutto e di più». L’immagine di Sergio, dunque, fa un rapido balzo fino ai giorni nostri, dove Morena afferma di ricordare da anni la stessa situazione. Affermazione condivisa da Maria Grazia: «Sono anni che è così. Purtroppo Terni è piena di gente incivile, dove vai trovi rifiuti buttati per terra». Inciviltà verso la zona sottolineata anche da Claudia: «Io abito a pochi metri e le assicuro che la mondezza ce la lasciano anche molti ternani. La notte escono con i cani e la spazzatura e la mattina i vicoli di Corso Vecchio sono pieni di sacchetti compresi i locali della foto dove buttano di tutto».

Ed ecco che giungono, spontanee, le prime domande sul perché di tale degrado a due passi dal centro storico: «Degrado puro. In centro è inaccettabile – chiede Roberta -. Non si potrebbe fare chiarezza sulla competenza di chi deve ripulire quei locali? Indecente a due passi dalla bella piazza Tacito». Infine, non mancano idee e modi alternativi di usare i vani (in teoria sarebbero dovuti partire a ottobre i lavori di ristrutturazione per poter ospitare le bancarelle rimaste a largo Cairoli) diversi da quelli che oggi, a tutti gli effetti, sono grandi secchi della spazzatura utilizzabili da tutti. Ancora Sergio dichiara che «potrebbero essere utilizzati per piccoli laboratori artigianali», o Cristiano con la sua idea di «una bella via di street food e area attrezzata nel parcheggio per degustare». Idee, racconti, domande che possono essere racchiuse nel commento a base folk di Lorenzo: «Se non altro, come diceva con le lacrime agli occhi anche Miselli, se solu un coppu ve ce armane, per carità non lu buttate via, perché lu coppu è de Terni mia».

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