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Nodo di Perugia, chiusura svincolo Ponte San Giovanni: Prisco chiama il ministro

Il deputato di Fdi: «Impensabile. Anas condivida progetto con il territorio»

PERUGIA – «Impensabile chiudere lo svincolo di Ponte San Giovanni. Anas condivida progetto con il territorio. Recentemente, vista la proposta della Regione Umbria e di Anas di riavviare la progettazione del nodo, Anas ha attivato le procedure per la redazione del progetto definitivo aggiornate alle mutate condizioni.

Regione e Governo hanno trovato un accordo formale per il secondo stralcio, che consentirebbe di aggirare la città evitando la strozzatura esistente nel tratto interno alla città in galleria, per cui l’opera verrà inserita direttamente nel Def (documento di economia e finanza) così da liberare la realizzazione anche del secondo stralcio.
Il primo intervento ad essere cantierato, tra quelli che dovrebbero migliorare la viabilità nell’area sud di Perugia, sarà quello relativo alle rampe di collegamento tra la E45 a il Raccordo autostradale Perugia Bettolle, in località Ponte San Giovanni, per garantire adeguati interventi anche sui flussi locali e regionali, eliminando l’attuale collo di bottiglia.
Nel progetto di riordino delle rampe pare sia prevista però la chiusura di uno degli svincoli di Ponte San Giovanni, quello di via Adriatica. La novità è emersa durante l’audizione tenutasi nei giorni scorsi in Comune con i vertici di Anas Umbria. Questa scelta, se confermata, avrebbe un contraccolpo negativo sulla viabilità interna alla popolosa frazione cittadina con conseguente paralisi della viabilità interna. La Regione ha già espresso ad Anas perplessità sull’intervento di chiusura dello svincolo di Via Adriatica».
Lo afferma il deputato umbro di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco che sul punto ha presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Giovannini.

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