PERUGIA – Emessa lunedì 27 giugno dal Comune di Perugia un’ordinanza contingibile e urgente per il risparmio e l’uso razionale della risorsa idrica per limitare l’utilizzo dei maggiori consumi di acqua potabile sull’intero territorio comunale, accentuato da usi impropri quali l’innaffiamento di orti, giardini e superfici a verde nonché lavaggi di autoveicoli e riempimento di piscine.
L’impiego delle risorse idriche per usi diversi da quelli domestici e igienico-sanitari, nel periodo estivo, potrebbe infatti causare carenze del bene acqua per l’indispensabile consumo umano, con evidenti disagi alla cittadinanza. Le scarse piogge invernali registrate preannunciano una stagione estiva particolarmente critica e, in questo inizio di stagione, sono notevolmente aumentate le temperature e già si assiste alle prime ondate di calore. Tanto da costituire un rischio persistente per la risorsa idrica estratta dal sottosuolo.
Poiché l’acqua è un bene pubblico ed esauribile il cui uso è assoggettabile a regolamentazioni e limitazioni in presenza di motivi speciali e di pubblico interesse, con l’ordinanza è fatto divieto dal 27 giugno fino al 21 settembre – salvo espressa revoca – di prelievo di acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestico-sanitari, come ad esempio l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, il riempimento di piscine private, fontane ornamentali.
I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’acqua potabile.
È consentito il riempimento di piscine oggetto di attività commerciale o associativa, nonché l’irrigazione di strutture sportive sempre destinate a dette attività, soltanto previo contatto con il gestore del servizio idrico al fine di concordare modalità e precauzioni necessarie.
Dall’ordinanza sono escluse le attività dei servizi pubblici di igiene urbana per i quali, comunque, dovranno essere assunti comportamenti utili a contenere gli sprechi.
L’inosservanza alla presente ordinanza (n. 786 del 27 giugno), ai sensi dell’art.54 del Testo unico, comporterà altresì l’irrogazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, di cui all’art. 7 bis del D.Lgs. n. 267/2000.