m.brun.
PERUGIA – Corsa alle candidature. Il centrodestra attende che si sblocchi la situazione a livello nazionale. Se tutto va bene e riescono a stare insieme fanno incetta di collegi uninominali. Ma i passaggi sono tutti nazionali almeno fino a metà settimana. Poi si stringe. E qui ci sono sorprese in arrivo, soprattutto dal lato Lega (o indipendenti area Lega).
Nel centrosinistra è caos alleanze (con la certezza che con M5s non si parla più), ma in compenso il Pd ha un cronoprogramma e sta stringendo. Alle 21 di questa sera (lunedì) c’è il summit con Letta con i segretari regionali (in attesa della direzione nazionale di domani – martedì – dove si inizieranno a tirare le somme delle candidature).
Il segretario regionale dell’Umbria, Tommaso Bori, ha calato il jolly: sarà il presentatore delle liste e questo vuol dire che non può essere tecnicamente candidato. Il che significa che verranno anche sacrificati – come annunciato da Umbria7 – tutti i consiglieri regionali (Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Simona Meloni, oltre a Bori).
Il Pd giocherà la sua difficile partita nei collegi uninominali, ma nel proporzionale ha due seggi considerati sicuri (perché in Umbria si rischia che finisca 7 a 2).
Uno è di Anna Ascani, astro nascente del firmamento del Pd di governo (e che il Signore li illumini), ma il secondo posto, quello di capolista al Senato potrebbe venir fuori da qui a giovedì. Dicono sia un Golden man (non boy, proprio non boy, visto che la Ascani è giovane, si punta su un uomo di esperienza). Di quelli che mettono a tacere le polemiche, dicono ambienti del Pd. Ma non è detto che Bori non finisca per avere stasera un’altra proposta di candidatura nazionale, che non sarà Verini ma magari uno degli otto che restano fuori nei collegi di Roma e dintorni. E sarà una bella lotta.
La giostra delle candidature entra così nel vivo. E Umbria7 seguirà passo passo.


