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Regione/Sviluppo, turismo, occupazione, export: il trend è cambiato. Lo scoglio sanità (Foligno-Spoleto a nozze)

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | La presidente Tesei fa il punto sull’attuazione del programma di Governo all’assemblea legislativa. Rivendica i successi e lancia la sfida riforma sanitaria. Che sarà il test fondamentale della legislatura

di Marco Brunacci

PERUGIA – È il momento del punto sullo stato di attuazione del programma di governo. La parola alla presidente Donatella Tesei per descrivere all’Assemblea legislativa quello che è stato fatto, i traguardi raggiunti e quelli da raggiungere. E anche le scommesse in piedi.

Cose che Umbria7 racconta e ricorda da settimane e che sono oggettivi risultati positivi insieme a due questioni decisive:
1.Un fronte (la sanità) che di fatto è appena aperto, per via di evidenti ritardi, in parte dovuti al Covid, in parte a carenze tecniche che tutti i cittadini umbri rischiano di pagare caro se non si cambia passo rapidamente (la Tesei non lo nasconde e annuncia una profonda riforma, indispensabile insieme al cambio dei manager). Questa è la vera urgenza del governo regionale dei prossimi mesi. Una sfida decisiva per il giudizio finale di tutta la legislatura.
2.La scommessa nell’aver scelto che fossero le imprese direttamente le protagoniste del rilancio dell’economia regionale, attraverso la creazione di ricchezza e lavoro e di occasioni per tutti. Bisognerà vedere gli attori alla prova della nuova tempesta che ci si attende nel prossimo autunno.
Ora tocca alla presidente, che parte con una premessa che è la descrizione di quello che è successo: «Tutte le tendenze negative decennali degli indicatori economici sono state invertite dal 2022 in poi».
Naturalmente si può obiettare che si può sempre fare meglio e però sviluppo, occupazione, export, turismo e aeroporto hanno cambiato trend.
Premessa finita.
Ecco l’elenco dei capitoli – dalla viva voce di Donatella Tesei – sui quali ha operato il governo regionale, con risultati positivi – dice la presidente – che possono essere verificati.
1.gestione del Covid e della campagna vaccinale
2.gestione del sostegno e del rilancio del sistema imprese
3.gestione delle società partecipate regionali che sono state riorganizzate e rappresentano un motore di economia e servizi al cittadino e alle imprese
4.grandi realizzazioni infrastrutturali, che porteranno da qui a 10 anni l’Umbria a uscire dall’isolamento
5.aeroporto regionale risanato e rilanciato a tal punto da battere, anche in un anno ancora contraddistinto dal Covid, il record passeggeri grazie a 86 voli settimanali, un numero mai raggiunto
6.risanamento del Tpl regionale, grazie al salvataggio di Umbria mobilità, alla sua trasformazione in Agenzia, alla soluzione dei molteplici contenziosi ereditati con Busitalia ed alla prossima gara (che potrebbe portare in Umbria anche uno nuovo gestore, ndr)
7.ricostruzione post sisma, partendo dalla rimozione delle macerie. Probabilmente siamo al Regione più avanti nella ricostruzione tra quelle del cratere
8.turismo e grandi eventi sotto gli occhi di tutti, un regione che si accinge, pur in un 2022 ancora Covid, a superare il record storico di presenze
9.misure a sostegno della famiglia, che dal 2022 coprono tutto l’arco della vita del nuovo nato, partendo dal bonus bebè, nella speranza in di contribuire a invertire il trend demografico così negativo in Umbria
10.un progetto di chiusura del ciclo rifiuti innovativo e risolutivo di un atavico ed inaffrontato problema dell’Umbria
11.una gestione del Pnrr finora esemplare che ha intercettato 1,6 miliardi di risorse ma secondo Banca d’Italia il 35% in più delle risorse pro capite rispetto al resto del Paese.
Fin qui i risultati rivendicati.
Ecco ora il dolente nuovo fronte.
«Non mi sottraggo», inizia la presidente. E via con la sanità.
«In questi due anni abbiamo dovuto combattere la più grande crisi sanitaria che la nostra generazione conosca, il Covid. Ma l’Umbria ne è uscita tra le regioni migliori».
E però i ritardi e le scelte non azzeccate in prospettiva – come abbiamo detto all’inizio – sono sotto gli occhi di tutti. Non resta allora che promuovere una riforma profonda.
Come sarà?
«Sarà una riforma che porta risanamento nei bilanci ereditati dalle precedenti gestioni, nel 2019 in squilibrio strutturale di 42 milioni l’anno, e così insostenibili che è necessario riorganizzare – eliminando doppioni, sovrapposizioni, disservizi, mobilità passiva – i due ospedali di Perugia e di Terni».
E ancora «che crei un terzo polo ospedaliero regionale di qualità suddiviso tra due città, Foligno e Spoleto, con le rispettive specializzazioni (e qui c’è una novità di rilievo, ndr) e che metta in sinergia i tanti ospedali territoriali di piccole dimensioni con i grandi ospedali verso cui poi tutti abitualmente ci rivolgiamo».
E alla fine «riporti sotto controllo la spesa farmaceutica e gli acquisti e che riduca drasticamente le liste d’attesa con un piano scientifico, concreto, ed accessibile in modo trasparente al cittadino».
Dopo l’estate il primo check sui risultati della grande sfida.

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