A.P.
TERNI – Un’altra bomba d’acqua si è abbattuta su Terni sabato 27 agosto. Prendendosela, stavolta, con il Cmm.
Il Centro multimediale ideato da Walter Ballarini, che aveva l’ambizione di cambiare identità alla città – «Dall’immagine della fabbrica alla fabbrica dell’immagine» era lo slogan – sta venendo giù poco a poco. La copertura dei capannoni della ex Bosco “frana” come è franato quel progetto degli anni Ottanta su cui sono stati investiti tanti soldi (fondi europei e regionali) e altrettante energie. Ad un certo punto, si pensava che con la nascita del Centro multimediale, Terni potesse diversificare il suo sviluppo. Mentre a Papigno si giravano alcune scene del film «La vita è bella» di Benigni, il Videocentro ospitava allestimenti super tecnologici per la stessa produzione. Di quel progetto resta poco e niente.
Il Cmm è semplicemente uno degli esempi di seconda dismissione, passato da polo industriale a polo multimediale e poi a sede direzionale. Lì ci sono gli uffici della Regione Umbria, del Comune di Terni e di Terni Reti, più due teatri che vengono concessi per corsi di alta formazione o per le diverse iniziative culturali. In termini di superficie, parliamo di 15mila metri quadrati di proprietà comunale che però il Comune non ce la faceva a “sostenere” come impegno economico per la manutenzione. Dunque, a fine 2020, Palazzo Spada decide di affidare, in via sperimentale, l’attività manutentiva a Terni Reti. Che stamattina ha provveduto ad effettuare il sopralluogo nelle sale interessate dal crollo di parte del controsoffitto, per la messa in sicurezza dell’edificio.
Anche i dirigenti della Regione hanno inviato una mail a tutti i soggetti interessati, per segnalare danni e disagi. Che le foto scattate da Umbria7 descrivono bene.





