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Piazza dell’Olmo, a Terni la piazza del Bene e del Male

Tensostruttura a parte, il 12 marzo del 2015 sul quel selciato venne ucciso David Raggi

di Sebastiano Pasero

TERNI – Quando il dibattito prescinde dalla memoria.

Senza nulla togliere a Piazza dell’Olmo tensostruttura sì tensostruttura no, senza nulla togliere al temporale di qualche giorno fa, c’è stato qualche anno fa un uragano che sembra perdersi nel dolore.
Si è parlato tanto di Piazza dell’Olmo e certamente le questioni dell’arredo, del decoro, della funzionalità, della rigenerazione urbana sono rilevanti.
Molto poco, anzi per nulla, si è parlato, almeno in questi giorni, di un dato: quella non è una piazza qualunque di Terni. Quello è un luogo di cronaca che è entrato nella storia cittadina.
Nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2015, ad appena 27 anni, è stato ucciso con un pezzo di vetro David Raggi, il figlio bravo, studioso, lavoratore, altruista, che tutti i genitori vorrebbero.
Sgozzato, in una notte che doveva essere di puro divertimento, da Amine Aassoul, 29 anni, il figlio che nessuna famiglia vorrebbe.
L’omicidio Raggi ha segnato Terni. Esiste una Terni prima e dopo quel fatto di sangue che ha cambiato le vite non solo della famiglia Raggi.
Quel delitto così brutale, privo di ogni logica, ha rotto il sogno della diversità di Terni, ha infranto il mito della facile integrazione, semplicistica, forse, quanto la separazione dei muri impossibili.
Gli effetti di quella notte folle si sono riversati nei pensieri e nei comportamenti di tanti.
Ecco, forse il dibattito sulla funzionalità della piazza potrebbe partire dalla toponomastica. La piazza del Bene e del Male, per ricordare che in ogni occasione, certamente anche nel legittimo svago, esistono il Bene e il Male.
Ecco, Terni legittimamente parla dei suoi abiti, ancor prima delle sue ferite e della sua anima.

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