di Marco Brunacci
PERUGIA – Non è stata un’iniziativa elettorale tra le altre. Ma una sorta di prove ufficiali per la definizione della prossima “griglia di partenza” per le elezioni regionali. Un “gran premio” con molte incognite ancora, ma anche qualche punto fermo.
Allora: al Park hotel di Ponte san Giovanni si è radunata Umbria civica, anime socialiste, riformiste, cattoliche moderate, insieme. Tanta gente per una sala piccola, ma al lucido stratega Nilo Arcudi, che di Umbria civica è il presidente, sembra meglio dare l’idea del tutto esaurito che prendere una sala grande.
Un summit con tanta gente per dire due cose: 1. sosteniamo il centrodestra per le politiche 2. siamo pronti a contribuire a una forza civica ad alta potenzialità per le prossime elezioni regionali, visto che con Tesei ci siamo trovati in sintonia e a Tesei daremmo volentieri ancora il nostro appoggio.
Detta in questo modo sembra una cosa semplice e non è così. Ma spiegheremo dopo.
Intanto ecco al Park hotel il pieno di candidati e di segretari regionali. Quelli in presenza e quelli (della Lega) in collegamento dal “sacro prato” di Pontida (Caparvi ma anche Tesei – che se c’è una persona che meno ci vedi su quel prato, ad evocare Alberto da Giussano e successori, è proprio lei eppure ha riscosso applausi). Con loro diversi consiglieri comunali (perché Umbria civica ne ha, e pure qualche assessore qua e là nelle amministrazioni).
L’intesa con i segretari regionali (Zaffini e Romizi con Caparvi in collegamento) e con i candidati (Zaffini e Nevi e Caparvi in collegamento) è senza ombre. La strada per altro è segnata: una componente civica è una ricchezza, un utilissimo passepartout per entrare in mondi nei quali il centrodestra “in purezza” (si dice in enologia) non entrerebbe.
Chi è Umbria civica? Oltre ad Arcudi, Bececco, Schiattelli, Schiarea e Di Fino.
Ma un’occhiata alla platea per chiarire che, oltre al progetto e alle intenzioni, ci sono anche i consensi. Esempi? L’ex sindaco di Bastia Ansideri, ma pure quello di Valtopina (Coccia) e perfino il sindaco draghiano (e ci mancherebbe) di Città della Pieve, Risini.
Il ruolo che si sono scelti? Quello dei pontieri verso mondi che non voterebbero per il centrodestra.
Ma allora quelle scelte nelle città, da Todi a Città di Castello, nelle quali Umbria civica si è schierata diversamente? La risposta sintetizzata con parole nostre: noi ci siamo, ma il centrodestra ci deve volere. Perchè UC ha un ruolo fondamentale: presidiare il confine del perimetro elettorale, permettendo magari anche di entrare in altri mondi ancora del variegato panorama civico umbro. Non sfugge a nessuno che sul versante del civismo che ha scelto il centrosinistra, infatti, c’è la sindaca di Assisi Proietti che tra un po’ diventa olimpionica di volteggio al cavallo. E il Terzo Polo in Umbria – fuori di dubbio – ha una forte connotazione ex Pd. Fora e i suoi CiviciX si troveranno sempre bene? Altri mondi si sentiranno stretti? Umbria civica è sempre pronta a proporsi. Questo almeno sembra di capire.
Fin qui le “rose”, ora le spine. L’accordo con Unione civica per le politiche è fatto e non c’è alcuna nube in questo orizzonte. Diverso il panorama se si guarda alle elezioni regionali, quella griglia di partenza che si va già adesso componendo, di cui sopra si diceva.
Andando al sodo: c’è già un’iniziativa civica intorno a Tesei, è Civitas di Paola Agabiti Urbani. Si troveranno le intese che potrebbero portare ad avere un’area civica capace di radunare – sostengono osservatori accreditati – fino al 10% dei consensi? O no?
Seconda “spina”. La posizione di Fratelli d’Italia sulla Tesei non è cambiata: non ci stiamo a ricandidarla alla guida della Regione se non prende atto dei diversi rapporti di forza nel centrodestra e non modifica di conseguenza anche la composizione della giunta regionale. La caparbietà della governatrice è nota. Chissà se da Pontida torna con quel po’ di flessibilità che tanto le servirebbe in questi frangenti. Per confermare la squadra che ha già vinto, centrodestra più Umbria civica-Civitas.

