TERNI – Era partito da San Gemini lo scorso 20 febbraio, Lorenzo Barone. Pochi euro in tasca, una biciletta e tanta passione per un’avventura da 29mila chilometri da percorrere una pedalata dietro l’altra, in giro per il mondo.
A poco più di 20mila chilometri, però, Barone si è dovuto fermare, arrendendosi davanti alla critica situazione della Russia odierna, tra mobilitazione forzata e referendum farsa nelle zone russofile ucraine. Ha voluto scriverlo via social, condividendo un messaggio di cuore con i suoi sostenitori per spiegare anche le motivazioni di una decisione sofferta ma necessaria.
Queste le sue parole: «Non posso proseguire il viaggio. Tentare questa avventura è stata la più grande “scommessa” che io abbia mai fatto con me stesso. Ho vissuto un esperienza incredibile e spero un giorno di portare a termine il progetto. Ho pedalato 20,733 km in 221 giorni attraverso 15 paesi superando con determinazione ogni situazione e difficoltà che si è presentata. Fino a pochi giorni fa ero pronto per rientrare in Russia e terminare il viaggio, purtroppo però la situazione, soprattutto all’interno del paese è peggiorata drasticamente, cambiando i miei piani e “obbligandomi” a fermarmi. Negli ultimi giorni mentre pedalavo in Mongolia sono stato avvolto da un’infinità di pensieri. Questo progetto e tutta l’energia che ci ho messo per tentare di realizzarlo non hanno alcun valore di fronte a ciò che sta accadendo negli ultimi mesi. Spero davvero che finisca tutto al più presto, un abbraccio forte a tutti»


