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Criminalità, interrogazione Paparelli (Pd) su sicurezza: «Terni ormai abbandonata a se stessa»

Il consigliere regionale dem: «È tempo di risposte per arginare degrado e violenza»

PERUGIA – Aggressioni, accoltellamenti, bastonate. Solo l’ultimo mese di settembre ha visto una preoccupante escalation di criminalità locale a Terni, ma il problema è in realtà esteso in tutta la piccola Umbria. Ne è certo Fabio Paparelli (Pd), che ha parlato delle criticità legate alla sicurezza in un’interrogazione rivolta alla giunta regionale.

«La sequenza dei fatti di criminosi che si sono succeduti nelle ultime settimane conferma che in tema di sicurezza la città di Terni è ormai una terra abbandonata a se stessa. Pertanto è giunta l’ora di ricevere risposte precise e convincenti per arginare il degrado e la violenza a partire dalle risorse da investire sul presidio del territorio nell’ambito del patto ‘Terni Sicura’».

«Preoccupano ma non stupiscono – aggiunge Paparelli – i silenzi, gli imbarazzi e la sostanziale inerzia delle istituzioni comunali e regionali a fronte dei crimini compiuti, dei fatti di sangue accaduti in centro città, alla violenza e al traffico incontrastato di droga sulle strade di Terni. Gli stessi attori che hanno cavalcato elettoralmente questo tema a partire della 2017, una volta al governo non hanno fatto nulla, neppure quanto la legislazione regionale prevede in termini di supporto delle istituzioni al contrasto della criminalità, lasciando sempre più spazio ad episodi violenti che si perpetuano ormai quotidianamente. L’aggressione subita il primo ottobre da un barista di via Staderini ad opera di due balordi, quella di un clochard del 30 settembre, l’accoltellamento di un cittadino straniero del 23 settembre, il regolamento di conti tra bande in corso Tacito, finito a bastonate, del 15 settembre e la rissa del 12 settembre sono solo alcuni esempi recenti di quanto la situazione a Terni sia ormai fuori controllo. A conferma di ciò c’è il fatto che negli ultimi cinque anni tutti gli indicatori sull’ordine pubblico sono fortemente peggiorati e la condizione di insicurezza dei cittadini è cresciuta a dismisura. Quattro anni di malgoverno delle destre hanno prodotto un forte aumento sia del degrado urbano che di quello culturale, senza che il Comune abbia mai messo a disposizione politiche, strumenti e risorse adeguate, anche in termini di uomini e mezzi a supporto del meritorio lavoro portato avanti dalle forze di polizia. E la situazione nella città di Perugia non appare tanto migliore».

«La Giunta Tesei – prosegue il consigliere di opposizione – al contempo ha persino accumulato quasi due anni di ritardo nella sottoscrizione della proroga dei Patti per la sicurezza dei due capoluoghi, che, in passato, hanno permesso finanziamenti per progetti integrati di videosorveglianza e di presidio del territorio. La legge regionale n.13 del 2008 sulla ‘Promozione del sistema integrato di sicurezza urbana e per il diritto alla sicurezza dei cittadini’, a partire dal 2020, è rimasta totalmente inapplicata, in particolare per la parte relativa alla promozione consapevole della sicurezza partecipata, lasciando fuori le istituzione locali e il mondo associativo così come per la parte relativa alla promozione nelle scuole di iniziative finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, al rispetto delle diversità, alla lotta contro la criminalità organizzata. Parimenti la legge regionale è inattuata e disattesa anche per la parte relativa al monitoraggio dell’andamento della criminalità ed alle conseguenti azioni e risorse da mettere in campo, non essendo mai stato presentato all’Assemblea legislativa il rapporto annuale sulla sicurezza previsto dalla legge 13 ne un programma di iniziative coerente con l’analisi. Nessuna iniziativa è stata promossa infine a sostegno delle autonomia locali nell’ambito delle politiche di controllo e sicurezza sui luoghi di lavoro, sulle discriminazioni, sulla rigenerazione urbana e sulla tutela degli anziani. Ancora nulla sulle scuole, in favore dei giovani, sul tema delle dipendenze e sulla mediazione dei conflitti sociali e culturali. Risulta assai grave anche la scelta di non rinnovare la convenzione con l’Università di Perugia, i cui studi sulla criminalità in Umbria sono stati fondamentali per orientare e modulare la programmazione delle politiche sulla sicurezza. Mancano inoltre un programma di azioni per il contrasto e la prevenzione e interventi da compiere in collaborazione con Prefettura e Forze dell’Ordine per arginare il degrado e la paura che investono nuovamente ed in misura maggiore del passato, i nostri centri urbani».

«Sulla base di ciò – conclude Fabio Paparelli – la Regione chiarisca dunque pubblicamente quali politiche e quante risorse verranno stanziate per la sicurezza e se intende mettere effettivamente in campo misure straordinarie volte a recuperare i ritardi accumulati. Se e quali azioni intende mettere in campo, in particolare sulla città di Terni, in collaborazione con Prefetture e Forze dell’Ordine per arginare il degrado e la violenza, a partire dalle risorse da investire sul presidio del territorio nell’ambito del patto ‘Terni Sicura’. Chiediamo infine di rispettare il dettato della legge regionale 13 ed il ruolo assegnato all’Assemblea legislativa nella programmazione delle azioni di contrasto e prevenzione, così da farle assumere una funzione di coordinamento delle città dove insistono i patti per la sicurezza e affiancarle nel lavoro di miglioramento della condizione di abbandono e degrado di alcune zone delle nostre città».

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