di Carlo Favetti
SPOLETO (Perugia) – La chiesa di Santa Maria di Cerasola alla frazione di Belvedere (antico feudo alle dipendenze dell’abbazia di Ferentillo), si presenta con la sua originalità, tra il silenzio e il cinguettio degli uccelli tra torri colombaie. Facciata a capanna con finestra centrale, campaniletto a vela con unica fornice con due campane che scandiscono ancora il tempo con orologio. Portale con piedritti, architrave sorretto da due mensole; sopra all’architrave una lunetta con le iniziali della Vergine Maria. I residenti della frazione chiedono a gran voce di recuperare i dipinti che adornano da più di cinquecento anni le pareti della loro chiesa . Il suo interno si presenta ad unica navata, scandita da due archi. Sulle pareti laterali affreschi rinascimentali attribuiti a Giovanni di Girolamo Brunotti (allievo di Giovanni di Pietro detto lo Spagna): Madonna di Loreto sotto il baldacchino sorretto da angeli e la scritta in basso HOC OPVS F. F. RANALDVS MORICONI PER VOTO 2 OCTOBRIS 1526.
Altro affresco votivo rappresenta Santa Maria delle Grazie e, più in basso un piccolo San Sebastiano con sotto la dedica: QUESTA OPERA FACTA FARE FELICE DE SANCTVS PER GRAZIA RICEVUTA DA SANTA MARIA. Lo stile spagnesco nei dipinti è chiaro, per lo stile, le forme e tonalità di colori, ma soprattutto la simmetria dei soggetti, ripresi sicuramente nei cartoni della bottega spoletina. Ma andiamo a conoscere, per sommi capi, il Brunotti che tanto seppe rappresentare in valnerina e nello spoletino il “generis” del suo Maestro. Attivo soprattutto nel 1530. A lui si attribuiscono i dipinti presso la chiesa di Santa Maria del Piano a Postignano di Sellano; nelle chiese di Gavelli e Caso; San Nicola di Scheggino; San Vito di Ceselli; nella bassa Valnerina lo troviamo a Santa Maria Assunta in Arrone; San Nicola a Casteldilago; alcuni votivi sono attribuiti a lui anche presso la chiesa abbaziale di San Pietro in Valle; San Michele Arcangelo di Nicciano.
Interessanti i dipinti a lui attribuiti presso la cappella del convento di San Bernardino a Monsano. Il Brunotti operò molto frequentemente insieme allo Spagna (Giovanni di Pietro). Nella sua maturità seppe divulgare con abilità e ingegnosità lo stile assolutamente genuino e composto delle sacre figure proiettate negli immensi scenari naturali con riproduzione di paesaggi e stili di vita confusi con la natura tipica umbra. le opere d’arte in questa chiesa non terminano con questi affreschi.
Un bel dipinto su tela del XVII ( pala di altare) secolo raffigura il Cristo in croce tra i Santi Carlo Borromeo, Bernardino da Siena, Antonio Abate e Francesco d’Assisi. Autore umbro con influssi
marchigiani. Ma gli affreschi citati meriterebbero un recupero capillare, ma soprattutto per mantenere e tramandare, nel tempo, tanta devozione e fede profusa dalle genti di questi luoghi. Non dimentichiamo che questa villa Belvedere, era un tempo, potentissimo feudo della famiglia Ancaiani (ancora la poderosa rocca domina l’abitato), nobili spoletini che ebbero la commenda dell’Abbazia di San Pietro in Valle. Tutta la valle è un gioiello di unicità ambientale, è tinta di colori vivaci che spaziano nelle tonalità del verde dal tenue dei campi e degli orticelli al più intenso dei boschi di frassino e lecci. Qui è un luogo ambito per gli amanti del trekking ed escursionismo. Occorre quindi recuperare questi dipinti di grande pregio e restituire al territorio tanta arte.



