di Angelo Drusiani
TERNI – L’orologio finanziario scandisce i tempi per le Banche Centrali. Attrici principali, in questa fase del presente e soprattutto del futuro, della ricchezza mondiale. Sotto scacco, peraltro, di momenti in cui il tasso d’inflazione sta erodendo direttamente, ma soprattutto indirettamente, molti patrimoni, frutto di risparmi, di investimenti degli anni passati. Direttamente, se si dispone di liquidità nei conti correnti. Indirettamente, se la liquidità è investita in azioni, obbligazioni o in altri strumenti. Tra i quali anche le gestioni patrimoniali.
È di due giorni fa il rintocco più recente del citato orologio, anzi il ritocco!: il suono è arrivato forte, qualcuno sostiene fosse fortissimo, dagli Stati Uniti. La Banca Centrale, la Federal Reserve, si è riunita nei primi due giorni di novembre, per analizzare quanto pesi sui consumatori il rialzo del costo della vita e per decidere come riportarlo a più miti consigli. Che, tradotto in numeri, significa ridurre il suo incremento, fissato a settembre all’8,2%. In calo rispetto al valore massimo di giugno, 9,1 per cento. In attesa, fra cinque giorni, del dato di ottobre, che, in Eurozona, dove è già noto, ha toccato quota 10,7 per cento. La principale arma che le Banche Centrali utilizzano è l’aumento del tasso di riferimento, che contagerà tutti gli altri, a cominciare dai mutui a tasso indicizzato. L’obiettivo è di riportare l’incremento del costo della vita al 2%, anche attraverso una fase di recessione economica. In conclusione, la Banca di Washington ha fissato, per ora, la forchetta del tasso ufficiale fra il 3,75 e il 4,00%. Livello che si attesta ad un valore doppio, rispetto a quello attualmente praticato in Eurozona dalla Banca Centrale Europea.
Probabilmente non a tutti interesserà l’argomento che ha caratterizzato l’introduzione, come poco attenti potrebbero essere alla dinamica finanziaria. Ritenendo di non esserne interessati: certo non direttamente interessati agli investimenti, ma ai costi che vanno dagli alimentari agli immobili, e pensare quanto altro c’è fra le due sponde, in qualche modo l’attenzione va posta. Per una semplice ragione, venendo a noi europei: “La BCE è la Banca Centrale dei 19 paesi dell’Unione Europea che utilizzano l’euro. Il nostro compito principale è mantenere stabili i prezzi. Per ottenere questo risultato facciamo in modo che l’inflazione resti bassa, stabile e prevedibile, aiutandoti così a programmare risparmio e spesa.” Tratto da internet. Per la Banca Centrale Europea il compito è più arduo, se confrontato con quello d’oltre Atlantico. Il costo della vita, infatti, non sale soprattutto per la propensione a consumare della popolazione, ma perché sono lievitati, e come!, i costi di materie prime essenziali. Se si parla di gas o di elettricità, il primo pensiero va alla speranza di non rimanere a secco di ambedue, a prescindere dal loro costo. Che da molti mesi è divenuto uno dei principali argomenti di confronto. E già ora li si sta sperimentando, al momento solo per il secondo argomento, l’elettricità. Mi verrebbe da dire che il freddo è alle porte, ma è un luogo troppo comune.
Tornando all’introduzione, settimana prossima ci delizierà con il voto di medio termine negli Stati Uniti, martedì 8. In questa occasione, come in altre che hanno preceduto questa Amministrazione, il rischio di incappare nell’anatra zoppa non è da escludere. Qualora il Partito Democratico statunitense non dovesse conservare la maggioranza alle Camere, nei prossimi due anni la legislatura diverrebbe un’anatra zoppa, come spesso è stata denominata, in passato, una simile fase. Fase che si manifesta quando il Presidente vede limitata la propria libertà di azione. Limitazione che nasce dalla presenza di una maggioranza al Congresso ostile al Presidente stesso. Due giorni dopo verrà comunicato a che livello si sarà attestato l’incremento dell’inflazione a ottobre scorso. Penso che potrebbe accadere, se i due eventi fossero di segno negativo. Nulla di irreparabile, sia ben chiaro, ma una leva ulteriore per dare all’incertezza nuovi spunti per aumentare.
«E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te». Citazione tratta da “Per chi suona la campana” di Ernest Hemingway. Citazione che vale per tutti, anche per chi pensa di essere immune da problematiche, se il sistema finanziario e i mercati che lo rappresentano entrano in un’ ulteriore fase di crisi. Perché è il campanello d’allarme “erga omnes”, per tutti!