La Lega punta i piedi, va bene l’ingresso di Fdi nel governo regionale, ma con un assessore leghista al posto di Fioroni. Tesei va da Salvini

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Incontro tra la presidente e il gruppo consiliare della Lega al completo, guidato dal segretario regionale Caparvi: tutti molto determinati a ottenere il risultato. Ora la matassa sarà sbrogliata a Roma. Col rischio di un “domino” iniziato con Latini a Terni

di Marco Brunacci

PERUGIA – Non sempre i D-day annunciati diventano D-day veri e propri. Stavolta pare proprio di sì. La Lega intera, con Caparvi nella veste di capitano coraggioso (niente assalti burro e alici), ha deciso di chiedere alla presidente Tesei il mantenimento del secondo assessore della Lega in Giunta regionale, qualora – e sempre che – l’assessore leghista veneto Luca Coletto faccia rotta su Roma, per altro incarico. Quindi giusto aprire a Fratelli d’Italia, giusto riconoscergli un assessore – dice la Lega Umbria -, ma solo se non viene diluita la rappresentanza del partito in Giunta.

A questo punto, il segretario nazionale Salvini ha sul tavolo la patata bollente Lega Umbria. Tutti i consiglieri regionali compatti (mancava Rondini e Puletti ma assenti giustificati e rappresentati da altri) nel chiedere che il partito, che esprime il gruppo consiliare più forte, abbia la rappresentanza che merita nel governo regionale.
Chi si dovrebbe farsi da parte? Il nome che viene fatto – come scrive da giorni Umbria7- è quello dell’assessore allo sviluppo economico Fioroni, tecnico nominato dalla Tesei e che a questo punto diventa il problema.
Tesei avrebbe preso tempo prima di rispondere alla richiesta. Il che significa che tocca a Salvini dipanare la matassa.
Tesei si convincerà a cedere il posto di Fioroni a un rappresentante della Lega (magari con lo stesso cognome, Fioroni, ma Paola)? Oppure punterà i piedi e la stessa giunta regionale che ha iniziato il mandato lo terminerà?
A questo punto tutto è nella mani di Salvini, ben sapendo che il segretario nazionale ha bene in mente la necessità di tenere insieme il suo partito, che scalpita e ha dato più di una volta, negli ultimi tempo, segni di insofferenza.
Previsioni? Difficile dire. Anche Salvini non sa cosa fare. Ma di certo si farà carico di Caparvi e dei malumori dei consiglieri leghisti. Soprattutto ora che ha benedetto la decisione di far rimanere Lallo Latini candidato sindaco a Terni, partendo dal principio (che, pensandoci, ha un che di umoristico) della intangibilità della conferma dopo il primo mandato. Lo stesso principio garantirà Donatella Tesei? E tutti i sindaci leghisti? Mah.
Fatto sta che per la Regione c’è già chi ci sta facendo un pensierino. Fari accesi sui Fratelli d’Italia. Se Squarta va al Parlamento europeo, come sembra, non resta che Emanuele Prisco, il quale però dice di voler restare for ever and ever a Roma.
Comunque, una cosa per volta. Intanto vediamo come finisce il rimpasto.

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