R.T.
TERNI – C’è un convitato di pietra nella vertenza della Treofan: è il polo chimico ternano, che da anni attende un rilancio e soprattutto una riqualificazione in chiave ambientale.
Una transizione che possa assicurargli una prospettiva di lungo termine perché la chimica di dieci, vent’anni fa, non è quella di oggi, nel senso che i processi innovativi e competitivi su scala mondiale, si sono centuplicati. Anche dai racconti di questo pomeriggio, emerge di nuovo un polo chimico in parte abbandonato, che da anni attende investimenti e che da decenni vede infrastrutture essenziali prive delle dovute manutenzioni.
E’ tutta l’area della Polymer ad essere in sofferenza. E non bastano eccellenze a invertire una tendenza che sembra ormai consolidata. Ancora oggi si è parlato della Valle Sostenibile, quella transizione ecologica che richiede però investimenti che non possono, per quanto sono costosi, essere a carico solo dell’imprenditoria privata, ma che richiedono sinergie con lo Stato, la Regione, gli enti deputati alla ricerca. Su questo versante l’incontro del Cmm ha visto la presenza anche della commissione del consiglio regionale, con il presidente Mancini e il vice Bianconi.
La Valle Sostenibile passa anche per un impegno diretto della Regione Umbria.
Il primo passo sarà comunque la riunione del 23 dicembre all’ex Mise: in quella circostanza ci sarà una valutazione sull’affidabilità dei progetti Hgm e ora quello del presidente Bandecchi.
Tra le frecce nell’arco di quest’ultimo, come ha sottolineato il liquidatore Varazzi, il possesso di un brevetto che consentirebbe di produrre una pellicola compatibilmente ecologica è un passo da gigante nel mondo del confezionamento e dell’impacchettamento.


