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Caravaggio saluta Terni tra 27mila applausi

Record di presenze alla mostra “Dramma e passione” organizzata dalla Fondazione Carit a palazzo Montani Leoni


di Aurora Provantini

TERNI – “Dramma e Passione” chiude a 27mila.  Il grande evento organizzato dalla Fondazione Carit ha attratto flussi da fuori regione sempre: dal primo fine settimana di apertura della mostra – l’ultimo di ottobre 2022 – con 2mila visitatori, al ponte dell’Epifania con 6mila presenze. Le lunghe file, ordinate, in corso Tacito per entrare a palazzo Montani Leoni, sede della Fondazione Carit dove lo storico dell’arte Pierluigi Carofano ha disposto, tra gli altri, i dipinti di Caravaggio, Bartolomeo Manfredi, Orazio e Artemisia Gentileschi, Mattia Preti, hanno caratterizzato soprattutto il periodo delle festività.

Il percorso espositivo iniziava con lo straordinario Ritratto di dama della Pinacoteca Capitolina di Roma e terminava con la Maddalena penitente di Mattia Preti, di proprietà della Fondazione Carit. Oltre a presentare un assoluto inedito di Artemisia Gentileschi, Giuditta con la testa di Oloferne, la vera e propria star della mostra era  Caravaggio, con ben due opere difficilmente visibili al grande pubblico:  la Maddalena addolorata che, grazie ad un documento recentemente rinvenuto presso l’Archivio di Stato di Roma, è da ritenersi il modello della figura della Maddalena nella Morte della Vergine del Louvre; e la Crocifissione di sant’Andrea, (cosiddetta versione “Back-Vega”).
Dopo oltre due anni e mezzo dall’ultima mostra dal titolo Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949, terminata a inizio pandemia, Palazzo Montani Leoni torna finalmente ad ospitare un evento di grande rilievo. Con Dramma e Passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi’, la Fondazione intende celebrare il nascere e lo sviluppo del caravaggismo a partire dagli anni della formazione di Caravaggio, al pieno fiorire della sua arte pittorica, fino alla cultura barocca di Mattia Preti.

Trentatré le opere in mostra a Terni, provenienti da tutta Italia e dal Regno Unito, alcune delle quali sconosciute al grande pubblico, concesse in prestito da primari musei italiani, da fondazioni bancarie, da enti locali e da privati. Tra queste  le ultime acquisizioni della Fondazione Carit: il dipinto di di Artemisia Gentileschi raffigurante Giuditta e la serva con la testa di Oloferne e la Maddalena penitente di Mattia Preti. Due opere inedite che hanno fatto ritorno, dopo un lungo periodo, in una raccolta istituzionale e, nel caso di Artemisia Gentileschi, in Italia da Vienna. La Fondazione Carit,  infatti, nell’ambito dell’attività svolta per la tutela dei beni storico artistici, interviene con l’acquisto, recupero e valorizzazione di opere che altrimenti andrebbero disperse e allontanate dal territorio italiano. A questa azione associa sovente un apporto scientifico, attraverso la realizzazione di una rassegna espositiva e di una pubblicazione di pregio, come il catalogo “Dramma e passione”.
«La Fondazione, con questo grande evento dedicato a Caravaggio, ad Artemisia Gentileschi e a insigni maestri del Cinquecento e Seicento, ha voluto celebrare i trent’anni della sua nascita (1992-2022) – evidenzia il presidente Luigi Carlini – e ha inteso confermare il ruolo di Palazzo Montani Leoni, quale polo culturale di riferimento per esposizioni d’arte nell’Italia centrale. Il lavoro di una istituzione per il proprio territorio, l’esperienza al servizio della collettività, la dedizione e l’attaccamento alla comunità, hanno permesso, ci si augura, di realizzare uno dei migliori momenti artistici che la città abbia mai avuto, contribuendo allo sviluppo locale e turistico».

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