di Marco Brunacci
Umbria7, solitaria, ha fatto ripetutamente presente che il rimpasto di giunta regionale, tante volte dato per praticamente ultimato, era in realtà appeso a un gran numero di variabili. Il rimpasto non è un noioso rito della politica, è uno snodo di questa legislatura, con vista sulla prossima, con un importante ruolo nella conferma della presidente Tesei a candidata per il 2024.
Ecco allora gli ultimi tre scenari che si stanno delineando per uscire dalle sabbie mobili, tre liane per non affondare nel nulla di fatto, che consentirebbe a Fratelli d’Italia di evitare ogni recriminazione.
A. L’assessore alla sanità Coletto parte per la Lombardia (o in alternativa per il Lazio) a inizio marzo, e diventa assessore in una delle due giunte, sempre che il centrodestra riesca a vincere (come, al momento, sembra) e viene sostituito da Eleonora Pace (Fdi), la quale si dimette da consigliera a favore di Michela Sciurpa. È un’ipotesi che ha preso forma in ambito Lega anche a Roma. Obiezione: ce li vedete i lombardi o i laziali che fanno spazio a un veneto?
B. Un’altra ipotesi nata, in queste ore, in ambito Lega proprio per uscire dall’empasse: si sostituisce il tecnico del governo regionale (vietato fare il nome) con un (o una) esponente di Fratelli d’Italia (sempre la Pace, presumibilmente) e poi di discute sulle deleghe da affidargli (o affidarle). Lo sviluppo economico, o forse altro, o anche altro. Dicono che in zona Salvini ci stiano pensando.
C. Infine, potrebbe essere rimessa in discussione quella che sembra una scelta per ora consolidata nella coalizione di centrodestra: si prende l’assessore Enrico Melasecche dalla Giunta, che ha lavorato bene alle Infrastrutture ma lascia anche un team competente in grado di proseguire sulla strada giusta, e lo si candida a sindaco di Terni al posto dell’uscente Latini, aprendo a un rimpasto ampio, con spazio per Fratelli d’Italia ma anche per chi punta a traguardi più importanti nella Lega (Merli o Paola Fioroni).
Il segretario regionale della Lega, Caparvi, che non è di sicuro il presidente del fan’s club di Melasecche, potrebbe però essere soddisfatto di avere la possibilità di sbloccare il partito a livello regionale. Invece a Terni il centrodestra disattiverebbe così la mina Bandecchi e porrebbe le basi per una vittoria a braccia alzate, visto che in area centrosinistra e sinistra faticano a trovare alleanze, idee e candidati. E ora, da ultimo, si è anche alzato in volo il cacciabombardiere De Luca (per M5s) che ha appena raso al suolo ogni possibile intesa col Pd e distrutto i ponti per un dialogo con le restanti forze di opposizione.
Come detto, il rimpasto è un passaggio tanto delicato di questa legislatura. Va fatto e portato a termine con la massima cura. Oppure finisce per essere una trappola per la maggioranza e i vertici della Regione.


