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A Terni il vero vincitore delle primarie del PD è il militante Piccinini

Nei 48 circoli della provincia vittoria di Bonaccini ma a Terni, in cinque, vince Cuperlo, portato dal super Sandro

Redazione Terni 

TERNI – Sulle primarie del PD l’effetto super Sandro. Il militante che ha speso una vita e che a volte raccoglie i frutti di tanto impegno. Nei 48 circoli della provincia di Terni, come anticipato domenica sera da Umbria7, vince ma non stravince Bonaccini con oltre il 40 per cento..

Vittoria rilevante ma 15 punti sotto il dato nazionale. Ma, sempre come anticipato da Umbria7, nelle tabelle di Terni ci sono dati che colpiscono. Come la vittoria a Marmore di Gianni Cuperlo. Cuperlo è la vera sorpresa nella consultazione degli iscritti. Oltre che a Marmore ha vinto in altri quattro circoli. Una vittoria che ha scatenato un milione di interpretazioni anche in vista delle comunali di maggio. Con i telefonisti del lunedì che hanno tirato il dato dei cinque circoli per la giacchetta delle proprie aspettative. C’è chi ha visto la vittoria di Cuperlo nei circoli che vanno da Marmore a Piediluco, passando per Collestatte, come una vittoria del “campo largo”, per altri invece l’esatto opposto. 

In pochi hanno ricollegato le  vittorie di Cuperlo a un nome e cognome: Sandro Piccinini. È lui in gran parte “il responsabile”. Piccinini è da una vita la grande anima del PCI, DS, PD della Valnerina ternana. È l’uomo delle fotocopie affisse nelle bacheche, delle mille interrogazioni nei tanti anni di consigliere comunale, delle buche da chiudere e del taglio dell’erba, delle battaglie per lo sportello delle poste aperto, per il centro della Asl. Se Piediluco, Marmore, Collestatte, Papigno sono meno spopolate, meno abbandonate, in parte il merito è di Sandro. Il militante di partito sempre pronto a dare battaglia per il proprio territorio, il vicino di casa che tutti vorrebbero perché se hai bisogno di una mano Sandro c’è.  E quando Sandro, stufo dello scontro tra i potenti che si sono schierati da una parte con Bonaccini e dall’altra con la Schlein,  ha deciso di dare un segnale e di andare con Gianni perché non seguirlo? Perché non dargli una mano? 

Sandro ha voluto mandare il messaggio che stare fuori dal derby Bonaccini – Schlein è anche dire no alle battaglie intestine e autodistruttive che a Terni in passato hanno avvelenato molti pozzi. 

 Meglio dunque una boccata d’aria   

Nel nome dei “vecchi” ideali, nel nome dell’autonomia di chi per una vita è stato militante, gregario, ma capace di essere protagonista con le persone.

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