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Airport Umbria 2024, ci sono Milano e Francoforte. Olbia arriva subito. Rumors su Cucinelli in pista

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Il problema: indispensabile ampliare la stazione. Si può fare, ma servono investimenti seri. E il Comune di Assisi si prende i vantaggi ma non paga. Presto nuovo cda

Perugia, aeroporto San Francesco
di Marco Brunacci

PERUGIA – Airport Umbria, San Francesco scalo. Sant’Egidio city. Neanche il più inacidito degli oppositori riesce ad attaccare la giunta regionale e la sua presidente Tesei sulla realizzazione – attesa da anni – di un vero collegamento aereo dell’Umbria col resto dell’Italia e dell’Europa.
Missione compiuta? Sì, ma con l’obbligo di crescere ancora.

Poche ironie: sui 45 (tanti, troppi, alcuni tra poco da destinare a pascolo) aeroporti d’Italia, il San Francesco è il primo per crescita, il terzo in Europa.
La pista di decollo è imboccata, rullano i motori a tutta forza, vietato fermarsi.
E infatti si cresce ancora: i 500mila passeggeri sono dietro l’angolo. Basta chiudere le trattative in corso. Quindi Olbia a giugno 2023, Milano e Francoforte per la buona stagione del 2024. Potrebbe arrivare perfino Parigi, ma senza fretta.
Ma questa cifra è solo una sorta di tappa intermedia: il milione di passeggeri progettato da Ryanair è nelle cose.
Per altro solo così ci si affaccia in serie A (le prime 18 strutture italiane), dove gli investimenti diventano remunerativi non solo per il turismo e il territorio (un aeroporto che funziona come il San Francesco moltiplica il Pil dell’area di riferimento) ma anche per i soci.
Da qui la concreta possibilità di andare in tempi brevi sul mercato dei player finanziari (Fondi specializzati che sono già partner di aeroporti) o dei network turistici per sgravare la Regione di eccessivi carichi.
E, sì, perché a fronte del Comune di Assisi che non paga i suoi debiti con la Sase ma approfitta dei suoi servizi, e con l'”illuminato” sindacato degli autoferrotranvieri che pretende che il servizio bus di linea sia identico a quello del Dopoguerra, la Regione da sola difficilmente potrà far fronte agli investimenti per adeguare le strutture – già vetuste – pensate da Gae Aulenti per il bello ma non per il pratico, che siano in due-tre anni idonee al milione e più di passeggeri.
Tesei in verità è determinatissima. Sente l’aeroporto come un suo successo e farà tutto il possibile, ma per realizzare altri gate e un indispensabile secondo piano della stazione servono – dicono esperti del ramo – 10 milioni almeno.
La sfida è comunque lanciata contro tutti gli scettici (che ancora resistono) e si inizia a sentir parlare (benedetti rumors) di capitali privati umbri pronti a dare una mano. Perché tutti i tam tam ripetono Cucinelli? Presto si saprà se vero o no.

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