TERNI – Il record, nella Maratona maschile (42,195 chilometri), è stato battuto. Il miglior tempo (2 ore, 8 minuti e 15 secondi) lo ha fatto il 34enne Hicham Boufars vincendo la medaglia d’oro della 12esima edizione della Acea Maratona di San Valentino.
La classifica femminile ha visto Paola Salvatori della Us Roma 83 tronfiare per la terza volta. Già campionessa nel 2022 e nel 2014, ha chiuso la sua gara in 2 ore, 47 minuti e 57 secondi. Tanti titoli, tanta partecipazione – di sportivi, di familiari, di runner – ma anche tanto degrado. A sorvegliare i percorsi quattrocento volontari. Più le pattuglie della polizia locale a garantire il perfetto svolgimento dell’evento sportivo. Ma girato l’angolo, si inciampava nei sacchi dell’immondizia abbandonati in mezzo alla strada. Ci si dimenava tra le erbacce delle poche aree verdi della città. Ci si imbatteva nelle solite auto in divieto di sosta all’interno dell’isola pedonale. Erano ovunque: accanto al nuovo mercato coperto, sui marciapiedi, sopra le rotonde, davanti ai portoni delle chiese nonostante fosse domenica, nelle zone interdette al traffico veicolare. Erano dappertutto fuorché dove avrebbero dovuto essere parcheggiate. Fuorché nei parcheggi a pagamento.
Dopo la Mezza maratona e dopo il messaggio dei fisioterapisti in piazza della Repubblica, gli sportivi hanno affollato ristoranti e bar, poi hanno ripreso a girare. Senza fermarsi, purtroppo: quasi tutti i negozi erano chiusi e le panchine erano circondate dall’erba alta. Chi, non avendo potuto iscriversi neanche alla Family Run, ha deciso di trascorrere comunque la giornata all’aria aperta lontano dal traffico ed è andato in direzione Piediluco, ha trovato una brutta sorpresa. Ha trovato il percorso verde che costeggia il lago, addirittura pericoloso. Bastava che leggesse il post di Alessandro Rossi (presidente dell’associazione di volontariato I Pagliacci), per evitare di spostarsi inutilmente. Ma chissà, avrebbe potuto trovare sorprese anche altrove.

Nel post, Rossi: «A Marmore, presso il campo sportivo, c’è un parco dove è possibile fare attività fisica, ma il controllo e la manutenzione a chi spetta? La caduta dei rami è ormai fatto quotidiano, soprattutto dopo la nevicata, poi gli alberi secchi dovevano essere tolti, fare attività qui richiede un grande coraggio, visti i pericoli». C’è un albero in mezzo al percorso. E c’è tanta sporcizia, in effetti. Ancora Rossi nel suo post: «Non voglio essere polemico ma voglio dare degli spunti anche per il futuro. La segnaletica con la scrittura Braille per i non vedenti serve a poco se poi le persone con disabilità non possono entrare nel parco». E lancia l’idea – che a nessun amministratore è ancora venuta – di creare un passaggio pedonale per accedere al Belvedere superiore della Cascata dal parcheggio del campetto di calcio. «Così come è messo, se qualcuno decide di lasciare l’auto al campo sportivo per andare a visitare la Cascata rischia di essere investito».






