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Il caos Superbonus diventa una bomba sociale

Netta la posizione di Confartigianato Umbria: «Non possono essere le imprese dell’edilizia e le famiglie a farne le spese»

 PERUGIA – Il superbonus evaporato mette in crisi le imprese dell’Umbria.  «Le aziende edili e le famiglie che hanno fatto l’errore di dare fiducia al Governo – denuncia Pierangelo Lanini Presidente di Anaepa  Confartigianato Edilizia Umbria – non possono essere le vittime sacrificali dell’incapacità di gestire il sistema del superbonus da parte della Pubblica Amministrazione». 

Per realizzare i lavori pianificati dal Governo, le imprese si sono fatte carico di oneri importanti. Soprattutto in termini di aggravi burocratici.  Confartigianato nazionale ha calcolato che la normativa dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022 è stata oggetto di 224 modifiche, una ogni 16 giorni, il tutto per arrivare all’odierno blocco totale dei crediti. Oggi il Governo per motivare il blocco del sistema e la messa a rischio di migliaia di imprese e posti di lavoro ricorre a tre argomenti. 1) All’eccessiva onerosità per le finanze statali.  2) Al piccolo numero di interventi rispetto al patrimonio immobiliare da migliorare e l’elevato costo unitario di intervento. 3) Al dilagare di truffe e altre irregolarità. «Ma niente di tutto ciò  dipende dalle imprese e dalle famiglie» – che per Confartigianato Umbria diventano le vittime del blocco dei crediti. L’associazione datoriale evidenzia che «la sostenibilità finanziaria del superbonus è stata verificata e calcolata dal Governo in sede di approvazione. Avrebbero potuto fare meglio i calcoli».

Critica duramente la posizione sul numero (esiguo) di  interventi rispetto al necessario: «Appare una vera e propria presa in giro». «Riguardo al costo unitario solo chi non è del settore può credere a questo alibi: i prezzi dell’edilizia con intervento pubblico sono stabiliti dai prezzari regionali, non dalle parti, la natura degli interventi necessari è rigorosamente stabilita dalla legge e certificata dai tecnici per ogni singolo intervento, quindi, non esiste la possibilità che si facciano lavori oltre il necessario o a prezzo esoso, siccome paga un terzo (lo Stato). Le imprese e le famiglie hanno concordato e stanno realizzando i lavori previsti dalla legge, ai prezzi fissati. E’ vero che i prezzari si sono dovuti adeguare agli aumenti delle materie prime, ma le truffe sono fisiologiche in negli interventi di tali  dimensioni. Noi tutti confidiamo nella Pubblica Amministrazione che ha il compito specifico di controllare e reprimere i fenomeni devianti. Tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022, le imprese umbre hanno impiegato un numero impressionante di lavoratori. Ecco. Confartigianato pone anche il problema lavorativo: «Come sarà possibile garantire i livelli occupazionali?»

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