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A piedi da Perugia a Roma per aiutare i bimbi disabili: il viaggio dei papà

La sfida di Giorgio Massoli, ma anche di Federico, Lorenzo, Massimo… L’obiettivo? Promuovere l’utilizzo della comunicazione aumentativa alternativa

DI ARIANNA SORRENTINO

PERUGIA – Sette amici e un viaggio che parte da Perugia e arriva a Firenze, Bologna e Roma. L’obiettivo è parlare di disabilità, perché non se ne parla mai abbastanza e si può fare sempre di più, soprattutto quando i protagonisti sono i bambini e c’è la possibilità di migliorare le loro condizioni di vita. La sfida Popy on the road – così il nome dell’iniziativa – è di Giorgio Massoli, papà di Caterina, bambina di 10 anni affetta da una malattia genetica rara, causa della sua disabilità cognitiva. Ma anche dei suoi amici Federico Tabarrini, Lorenzo Patoia, Marco Zugarini, Martina Massoli, Massimiliano Migliarelli e Massimo Rolla che si fanno portavoce, insieme a lui, di tutti i bambini disabili e delle loro difficoltà.

Otto giorni di viaggio, dal 25 marzo al primo aprile, per creare momenti di confronto con scuole e realtà locali per promuovere l’utilizzo della comunicazione aumentativa alternativa. Cosa è? È la comunicazione che si interessa di compensare o ridurre difficoltà comunicative, limitazioni nelle attività o restrizioni alla partecipazione di persone con severi disturbi nella produzione del linguaggio o nella comprensione. Si sensibilizza quindi su una tematica importante proponendo l’implementazione di questa comunicazione in più contesti possibili, partendo dagli istituti scolastici che è quello frequentato dai bambini la maggior parte del tempo. «Recentemente abbiamo introdotto a Caterina la CAA per facilitarle e permetterle una migliore comunicazione – spiega Giorgio Massoli – in breve tempo i risultati sono stati sorprendenti. Quello che da sempre è uno dei suoi punti deboli, l’esprimere i propri bisogni e le proprie necessità, cioè farsi capire dagli altri, potrebbe aver trovato una soluzione». Il fine quindi è quello di dar loro l’opportunità di esprimere bisogni, manifestare desideri e trasferire informazioni e comprendere ciò che viene richiesto o comunicato. I destinatari non saranno solo i bambini ma anche i partner educativi perché «in questa maniera si formeranno persone consapevoli dell’esistenza di soggetti con particolare necessità in ambito comunicativo». L’auspicio, dunque, è che aumenti sempre di più il numero degli istituti scolastici che possano utilizzare al loro interno questo tipo di comunicazione, ma anche, «che si possa raggiungere una società dove in ogni circostanza sia garantita la possibilità comunicativa a tutti».

IL VIAGGIO

Quindi ecco l’idea del viaggio che seguirà l’antico tracciato della via degli Dei, toccando tre città del centro Italia. Si comincia con Firenze, si percorre in senso inverso il percorso dell’Appennino tosco-emiliano, poi ci sarà Bologna e si arriva a Roma, meta finale e simbolica, sede delle principali istituzioni. Il tratto tra Bologna e Roma sarà percorso in treno per porre l’accento sulla tematica dei mezzi di trasporto perché «il treno dovrebbe essere quello più inclusivo, indipendentemente dal tipo e dal grado di disabilità ha la possibilità di farci raggiungere qualsiasi destinazione abbattendo la maggior parte delle barriere». L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Isaac Italy, società internazionale per la comunicazione aumentativa alternativa, che affiancherà e supporterà negli incontri per spiegare metodologie e tecniche di utilizzo di questa modalità comunicativa nei vari ambiti, incentivandone la diffusione.

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