in ,

L’Umbria che non fa figli. Dalla Regione nuovo contributo alle neomamme. Tesei: «Usciamo dall’inverno demografico»

Le donne che hanno un bimbo di meno di un anno e un Isee sotto 30mila euro riceveranno 1.200 euro. La guerra alla denatalità

m.brun.

PERUGIA – L’inverno demografico, la denatalità, il fatto che la popolazione invecchia e non si fanno più figli, non è solo una evidente questione economica (chi pagherà le prossime pensioni?) ma di verace propria tenuta sociale. E’ una vitale questione di fiducia nel futuro.

Per questo le iniziative che combattono questa situazione perdurante vanno chiamate con il loro nome: risposta (piccola, piccolissima, grande che sia) a una emergenza sociale.
Invertire una tendenza, che si è nutrita anche di filosofie spicciole e senza prospettiva negli anni passati e che comunque prospera nei periodi di difficoltà economica, non è per nulla facile.
Adesso sono tutti d’accordo che al fenomeno si deve porre argine. Benemeriti tutti gli interventi.
Questa, voluto dalla presidente Tesei, non è il suo primo e dice l’impegno sul tema che è suo e della sua Giunta. Lo descriviamo qui sotto: 1200 euro di contributo per le mamme che hanno un bambino da 0 a 12 mesi con Isee a 30mila euro. Non è irrilevante a livello economico ma è soprattutto un altro segnale di attenzione.
Qualche numero, nell’Umbria da record per denatalità, sta iniziando a cambiare. È sicuro che questo è uno dei fronti più concreti in cui si combatte per il rilancio della regione (e del Paese).

LA NOTA DELLA REGIONE UMBRIA

«Abbiamo deciso di introdurre una nuova misura a favore delle famiglie, oltre a quelle già esistenti. Si tratta di un bonus alle neomamme affinché possano conciliare al meglio, durante il primo anno di vita del bambino, le nuove esigenze familiari con quelle lavorative». È quanto affermato dalla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, a seguito dell’approvazione in Giunta proprio del “Bonus Neo Mamme”.
Si tratta di un contributo di 1.200 euro che la Regione erogherà alle donne che alla data di scadenza dell’avviso (che sarà pubblicato a breve) abbiano un bimbo di età pari o inferiore ai 12 mesi, che siano residenti in Umbria da due anni, abbiano un Isee massimo di 30 mila euro e che al momento di presentazione della domanda siano occupate (subordinate o autonome) o iscritte al Centro per l’impiego.
L’intervento rientra nella programmazione Por Fse 2021-2027 e prevede un impegno a ripetere il sostegno per 5 anni a fronte di una copertura economica di complessivi di 5 milioni e 700 mila euro (1,14 mln l’anno).

«La misura – ha continuato la Presidente Tesei – nasce dall’analisi degli indicatori demografici umbri che disegnano uno scenario allarmante con un trend calante della natalità, in linea con il contesto nazionale e di molti Paesi europei. Nei primi sei mesi del 2022 le nascite sono calate del 5,1% rispetto al 2021, mentre il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) nel 2021 si è attestato a 1,17, vale a dire ben al di sotto della soglia che assicura il ricambio generazionale (almeno 2,1 figli per donna)». «L’inversione di rotta sociodemografica in Umbria è da tempo una priorità – ha sottolineato – rispetto alla quale dobbiamo continuare ad intervenire con tempestività a supporto delle famiglie. In questo qualche segnale incoraggiante arriva a livello di residenti in Umbria dagli ultimi dati disponibili (primo semestre 2022). Spesso queste dinamiche – ha rilevato – dipendono anche dalle incertezze economiche e sociali delle donne e dei giovani, nonché dalle difficoltà di questi ultimi ad accedere e rimanere nel mondo del lavoro. La nascita di un figlio ha, infatti, un impatto economico importante nel nucleo familiare e sulla vita lavorativa».

«La Regione ha così deciso, sin dagli anni scorsi, di investire – ha ricordato la presidente Tesei – su azioni organiche di sostegno alle famiglie, ai giovani adulti e all’infanzia, perché questo vuol dire investire nel futuro dell’Umbria e del Paese. Per questo abbiamo previsto una ampia offerta di servizi a partire da quelli per la prima infanzia fino ad arrivare alle molteplici misure di sostegno messe in atto nell’area sociale e socio educativa, nonché al ‘Bonus bebè’». «Con questo nuovo intervento varato oggi, il “Bonus neo mamme” – ha concluso la Presidente della Regione – , si intende intervenire anche a supporto delle donne nel loro duplice ruolo di madri lavoratrici o in cerca di lavoro, attraverso un sostegno economico che viene riconosciuto nel primo anno di vita del bambino».

Allarme droga a Terni, un altro arresto

Disabile morta in casa, c’è un indagato per maltrattamenti: disposta l’autopsia