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Terni, troppi furti: «Abbiamo perso la tranquillità che avevamo»

Rapine e degrado, in centro è peggio che in periferia. Tra piazza Clai, piazza Valnerina, largo Cairoli e piazza del Mercato, solo due bar e dieci negozi. Danilo Pirro: «Prevale l’insicurezza»

TERNI –  «Abbiamo perso la tranquillità che avevamo». Un commento amaro, quello di Danilo Pirro, rispetto ai fatti di cronaca degli ultimi giorni. Rispetto al furto subito in via dei Castelli, a ridosso della chiesa di San Lorenzo: «Mi domando dove arriveremo se ora i ladri prendono di mira persino le associazioni culturali e l’archivio Vincenzo Pirro». I malviventi, la notte tra domenica e lunedì, erano entrati nella sede dell’associazione Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice mettendo a soqquadro le stanze dell’archivio storico Vincenzo Pirro, dove ha trovato casa anche il Centro per la filosofia italiana». Per pochi spiccioli, un tablet e un computer, hanno violato un luogo di cultura.  Due giorni dopo, pochi metri più avanti, in vico San Lorenzo, un altro tentativo di furto: la sfortuna (per i malfattori) ha voluto che uno dei ladri  cadesse fratturandosi  una gamba. L’urlo di dolore  ha attratto l’attenzione dei vicini che hanno chiamato le forze dell’ordine.  Arrestati in tre. «Ma cosa avrebbero mai potuto portare  via da quell’appartamento disabitato?» – commenta una  signora che ha le finestre all’angolo del vicolo. E  dopo un altro giorno, la morte del 45anne per overdose in via degli Artieri, nello stesso isolato.   

«Non ci sentiamo sicuri neanche in casa, ormai» – dichiara un pensionato  che vive da solo in via dell’Ospedale e che ha assistito sia al tentativo di furto in vico San Lorenzo sia al ritrovamento del corpo del 45enne.

Danilo Pirro, l’architetto (figlio del filosofo Vincenzo) residente nella zona da 40 anni,  denuncia una situazione di degrado ormai insostenibile. Indica piazza Clai per prima: «Si è spenta anche l’ultima luce». Si riferisce alla sola attività commerciale che era sopravvissuta alla trasformazione di quella parte di centro storico, al ristorante chiuso a dicembre «il quale come altre attività commerciali, doveva convivere con situazione eterna di parcheggio selvaggio» . «La mal gestione del traffico è il primo indicatore di degrado di Piazza Clai, che da “salotto della città ” è diventata “una periferia urbana” in centro». Poi si dirige verso piazza Valnerina.

Professionisti e commercianti di piazza Bruno Buozzi sono esasperati. Peggio ancora si sentono i residenti di  via Possenti, «stradina completamente dissestata e priva di illuminazione», che scrivono al Prefetto facendone  una questione di sicurezza e di qualità della vita. Son gli stessi che si sono visti sottrarre 104 posti auto, le cui finestre si affacciano su due cantieri – uno è quello di largo Cairoli –  e una discarica.  «E’ tutto collegato: degrado, desertificazione commerciale, furti». Anche le politiche di welfare sono insufficienti, per Pirro: «Dovrebbero integrare e aiutare le fasce più deboli della popolazione».  Se si approfondisce il tema della sicurezza, si scopre che l’Umbria è la quarta regione d’Italia per furti e rapine. Cinquecento al giorno, 20  l’ora, uno ogni 3 minuti, il dato nazionale. Si registra il maggior numero di casi di rapine in casa in Veneto, con 11,2 vittime ogni mille famiglie, seguita da Toscana con 10,1, Emilia-Romagna con 10,0, Umbria con 9,2,  Lombardia (8,1), Piemonte (7,9), Lazio (6,8).

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