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Una startup arruola mosche soldato per fare business (e farina) con fondi made in Umbria

La nuova frontiera (Bugslife) dell’ecosostenibile e dell’economia circolare ha capitali privati di investimento regionali e il supporto della Regione | LE FOTO

DI ARIANNA SORRENTINO

PERUGIA – L’economia del futuro ha il nome di BugsLife, che a conferma della traduzione in italiano – vita di un insetto – si concentra proprio sul ciclo vitale della mosca soldato. È la neonata startup umbra, fresca e dinamica, ideata da giovani menti che hanno individuato i fattori chiave del sistema e hanno deciso di investire: sostenibilità, economia circolare e innovazione. Un progetto che appetisce e chiama a sé non soltanto la Regione Umbria che ha deciso di supportare la nuova frontiera, ma anche una serie di investitori privati, tra i quali ci sono anche degli umbri.  

Il progetto che è stato presentato nella mattina di giovedì 23 febbraio durante il pitch day – la giornata dedicata alla descrizione dell’idea di business, del team e degli aspetti finanziari della propria startup – si è tenuto nella splendida cornice delle Cantine Caprai nei colli umbri a Montefalco, luogo dove tenacia e capacità hanno fatto radici – quasi un buon auspicio per la giovane startup. In prima fila alla presentazione del progetto c’era l’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni: «Bugslife è una startup alla quale come Regione, non solo abbiamo dato risorse, ma soprattutto una cassetta degli attrezzi per crescere, attraverso un programma di accelerazione, Smartup, che abbiamo costruito con i migliori esperti di innovazione proprio per trasformare giovani come Caterina e Giacomo in imprenditori solidi e idee in imprese di successo».

Erano presenti anche potenziali investitori e venture capitalist, imprenditori umbri e fondi di investimento, tra cui Sici che già collabora con BugsLife e Sviluppumbria, che ha finanziato il progetto tramite il bando Smartup. I giovani imprenditori in questione sono Caterina Luppa e Giacomo Zeni, che nel 2019, insieme all’Agricola Iraci fondano BugsLife srl situata nelle colline in prossimità di Assisi. Si unisce nel 2020 Idea – Re e poi con il tempo il team si allarga ancora di più con l’obiettivo comune di rendere più sostenibile l’ecosistema agroindustriale. Come? Con l’allevamento di mosche soldato, appunto.

UN COCKTAIL DI PROTEINE

«Questo piccolo dittero è presente in tutto il mondo – illustra l’amministratore delegato Caterina Luppa – la forma adulta è totalmente innocua ed è una specie estremamente sicura per essere allevata. Ha un ciclo di vita breve ed un alto tasso di riproduzione. Mescolando tutte le caratteristiche assieme alle soluzioni ingegneristiche create dal team BugsLife si ottiene la ricetta per un cocktail di proteine sane e sostenibili». Dall’allevamento di larve arriva la farina proteica d’insetto, ma anche fertilizzanti ed oli ad alta purezza con caratteristiche prebiotiche per animali da compagnia. Il progetto economico che c’è dietro è notevole. Una trentina – almeno al momento – gli investitori che puntano su BugsLife: non si parla di grosse cifre, circa 10 mila euro come fish di investimento. Azimut, la prima realtà finanziaria indipendente nel settore del risparmio gestito, tramite Marco Campagnacci, fa sapere che il capitale reperito per la startup in questione è di «1,6 milioni, di cui 1 milione come equity, entrando nel capitale azionario e 600mila come debito e quindi come finanziamento soci». In generale come mondo Azimut, «abbiamo già raccolto negli ultimi anni oltre mezzo miliardo e li stiamo già investendo, costantemente siamo sul mercato per raccogliere e investire. Da umbro, io sono folignate, cerco di trovare progetti come questo di BugsLife». Il round – se tutto va bene – si potrà chiudere in due mesi: a quel punto saranno noti gli investitori umbri che hanno deciso di puntare sul progetto. Intanto «Gepafin e Sici si stanno spendendo per poter intervenire fino a 750mila euro, che è quasi la metà di quello che cerchiamo», conclude Campagnacci.

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